I 49 racconti di Ernest Hemingway

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Articolo aggiornato giorno 7 Marzo 2016

Sono 49 e come scrisse lui stesso nella prefazione –  ce ne sono di ogni genere. Spero ne troverete qualcuno che vi piace.

Stiamo parlando dei racconti del premio Nobel statunitense Ernest Hemingway, concepiti tra il 1921 e il 1938, durante le tappe dei suoi innumerevoli viaggi oltreoceano: racconti che risentono degli influssi delle città che lo ospitarono in quegli anni e dello stile di vita dei suoi abitanti.

Ad esser narrate sono le tematiche più care all’autore: le battute di caccia, la guerra (fu ferito nel 1918 a Fossalta del Piave, un evento che lo segnò per tutta la vita), l’amore, la solitudine, le riflessioni sulla vita e sulla morte;

Pochi aggettivi, stile essenziale e dialogo tra i personaggi sono gli ingredienti utilizzati dall’autore per catapultare il lettore in quelle pagine. Nella raccolta spiccano La breve vita felice di Fracis Macomber scritto nel 1918 a Madrid, in cui viene raffigurato l’orgoglio maschile, il rifiuto del sentimento della paura, che sfocia spesso, nei racconti di Hemingway, in incidenti mortali.

In Su nel Michigan l’uomo tornato da una partita di caccia col bottino, la donna innamorata che lo aspetta e spera si accorga di lei; tutto inizia e tutto si riduce e si consuma in uno squallido atto sessuale sul molo. Con schegge di legno che pungono la donna alla schiena e le fanno male.

Un altro racconto rimasto famoso per la sua breve intensità è Un posto pulito illuminato bene in cui vengono descritte le due razze di uomo (o donna) in cui il mondo, secondo l’autore, si divide: codeste “razze” vengono ben fuori nel dialogo dei due camerieri al bar di fronte a quel poveraccio seduto al tavolo che affonda i suoi dispiaceri nell’alcool, l’uno è l’empatico che prova compassione ed è contento di offrire un posto pulito, illuminato bene a chi di notte è solo, l’altro non vede l’ora di chiudere fregandosene della condizione del vecchio.

Posti diversi realtà lontane ma vicende in cui ognuno di noi non tarda ad immedesimarsi perché che sia nord o sud, est o ovest, l’uomo è sempre uomo e le sue fragilità sono le stesse.

E’ la storia che si ripete, perché la natura umana resta invariata.
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