Articolo aggiornato giorno 15 Giugno 2024
Mattatoio n.5 è un libro di Kurt Vonnegut, pubblicato in Italia nel 1970 da Arnoldo Mondadori Editore Milano, mentre la prima pubblicazione risale al 1969 pubblicato da Delacorte Press.
Quando Mattatoio n.5 fu pubblicato negli Stati Uniti, nel 1969, Kurt Vonnegut aveva 47 anni e viveva a Cape Cod, Massachusetts, insieme alla moglie e ai figli. Nato ad Indianapolis nel 1922, Vonnegut prese parte alla seconda guerra mondiale dove fu prigioniero dei soldati tedeschi e costretto al lavoro coatto nella città di Dresda.
Lì si trovava nel 1945, quando la città venne bombardata dagli alleati. Si salvò, insieme agli altri prigionieri di guerra, proprio perché tutti loro vivevano nella cella sotterranea del Mattatoio, al numero 5. Dai tempi del suo ritorno in America, dopo la fine della guerra, Vonnegut desiderava scriverci un libro: tutto ciò che aveva visto era lì, nei suoi ricordi, ma gli era impossibile tirarlo fuori e fermarlo sulla carta. Solo in seguito alla visita al suo amico ed ex commilitone, B. O’Hare, Vonnegut scrisse Mattatoio n.5 e grazie anche alla moglie di O’Hare, Mary, alla quale promise di intitolare il libro “La crociata dei bambini”. Così infatti compare nelle sue prime edizioni.
Mattatoio n.5: la recensione
Vonnegut comincia raccontando com’è riuscito, alla fine, a scrivere il libro, dimostrando quanto sia difficile raccontare fatti drammatici vissuti in prima persona. Da qui, forse, l’esigenza di scrivere un racconto dove la fantascienza entra di prepotenza nella storia, dove non mancano momenti divertenti che alleggeriscono la tensione, soprattutto nelle scene difficili da immaginare –e probabilmente anche da ricordare– quelle di guerra vera e propria: i morti, i bombardamenti, i prigionieri che una volta lavati e sbarbati sono poco più che bambini.
Il protagonista della storia è un uomo americano, Billy Pilgrim, con la capacità straordinaria di passare da una dimensione all’altra e da un’epoca all’altra. Billy è un soldato semplice, ventenne, catturato dai tedeschi e messo al lavoro coatto a Dresda, ma è anche un uomo sulla quarantina, catturato dagli alieni ed esposto come esemplare di razza umana nello zoo di Tralfamadore. Grazie ai viaggi nel tempo e nello spazio di Billy, ai dialoghi ricchi di significato ed ai personaggi ben delineati, Vonnegut riesce a raccontare ciò che è successo a Dresda e molto di più.
Mattatoio n.5 è un libro breve, di appena dieci capitoli, ma non va letto tutto d’un fiato: ogni riga chiede al lettore di fermarsi a riflettere.
Kurt Vonnegut ha vissuto la guerra in prima persona, ha visto coi suoi occhi cosa la guerra ha fatto alle persone, prima che ai luoghi. Penso che il genere fantascientifico, la fantasia più sfrenata e anche lo humor, siano stati il suo unico modo di raccontare perché sono le stesse cose che gli hanno permesso, una volta tornato negli Stati Uniti, di farsi una vita e andare avanti per la sua strada.
Alla fine del primo capitolo, Vonnegut cita un episodio della Bibbia, in particolare il momento in cui la moglie di Lot non resiste e si gira a guardare la distruzione di Sodoma e Gomorra: si gira nonostante fosse stata ammonita a non farlo e per la sua disobbedienza, viene trasformata in una statua di sale. A questo proposito Vonnegut dice: “Lei invece si voltò, e per questo io le voglio bene: perché fu un gesto profondamente umano. […] La gente non dovrebbe mai voltarsi indietro. Sicuramente io non lo farò più. Ora ho finito il mio libro sulla guerra. Il prossimo che scriverò sarà divertente. Questo è un disastro, e non poteva essere altrimenti, poiché è stato scritto da un pilastro di sale.”
Mattatoio n.5 pdf
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