Articolo aggiornato giorno 13 Giugno 2024
Al tempo del Coronavirus, imperdibile è il romanzo Spillover dello scrittore e divulgatore scientifico statunitense David Quammen, che ha alle spalle migliaia di articoli pubblicati su riviste quali Rolling Stones, National Geographic, New York Times e così via.
Nel romanzo del 2012, Quammen ipotizza di un pericoloso virus, che in genere colpisce gli animali, ma che potrebbe arrivare agli uomini facendo quello che appunto in linguaggio tecnico viene definito “spillover”, scatenando una vera e propria pandemia: ciò appare profetico e attuale alla luce di quanto sta accadendo in Italia e nel mondo con la pandemia da Covid-19.
Spillover: la recensione
Dopo aver seguito per sei anni gli scienziati nelle foreste del Congo a compiere studi sui gorilla, nelle fattorie in Australia, in mercati cinesi e nelle grotte della Malesia affollate di pipistrelli, Quammen è riuscito a giungere alla conclusione che i virus che saranno responsabili di pandemie future si trovano fra noi esseri umani e che dagli animali possono tranquillamente trasferirsi alla nostra specie, tramite spillover, come è accaduto con l’attuale Coronavirus, generatosi a partire da un pipistrello ma che, tramite l’attività umana, si è diffuso nella nostra società (questo è quanto ha dichiarato recentemente lo scrittore al New York Times).
Perché è proprio per via delle alterazioni ecologiche causate dagli esseri umani che si creano le migliori condizioni affinché i microrganismi proliferino. Quammen si “rassegna” al pensiero che noi esseri umani siamo indissolubilmente legati alle altre specie e che la nostra evoluzione sarà per sempre collegata a quella delle altre. Il romanzo si compone di interviste, testimonianze e indagini per comprendere a fondo quali possano essere le cause di una certa malattia: un vero e proprio saggio scientifico che attraversa le origini, le cause e i risvolti di possibili epidemie che potranno coinvolgere il nostro pianeta.
In Spillover, un libro a metà fra un saggio e un reportage, Quammen trasmette al lettore tutta l’ansia e la preoccupazione legata alla potenziale diffusione di un virus e di una conseguente epidemia. Sebbene le tematiche siano scientifiche, ogni lettore potrà comprendere chiaramente quello che legge poiché il linguaggio è semplice e scorrevole, senza troppi tecnicismi e, anzi, la narrazione è arricchita da una punta di umorismo che smorza i toni dell’argomento “devastante” di cui si sta trattando: una pandemia, appunto, quella che da un momento all’altro può diffondersi ma non si sa quando.
Perché se una cosa è certa (e l’uomo se ne deve fare una ragione) è che una pandemia è sempre dietro l’angolo, non si conosce solo il momento in cui si manifesterà. Questo Quammen lo fa capire “chiaro e tondo” a noi lettori, focalizzandosi sul fatto che un virus che colpisce specie animali può, tramite spillover, arrivare all’uomo.
Molti altri hanno trattato questo argomento in maniera “catastrofica” e proprio per questo non hanno attirato l’attenzione dei lettori che si sentivano quasi “presi in giro” da ciò che leggevano: qui è tutto diverso, la realtà è tangibile! Non è un libro da leggere prima di andare a dormire perché fa perdere il sonno, le persone più ansiose potrebbero risentirne ma, d’altronde, i fatti raccontati non sono altro che la realtà ed è per questo che il libro arriva a chi lo legge dato che, fino all’ultima pagina, si vorrà capirne sempre di più e conoscere l’argomento attraverso questo“manuale” finalmente autorevole.
In mezzo a tante fake news, infatti, questo saggio rappresenta una vera fonte di conoscenza. Il monito di Quammen, in conclusione, è che noi uomini dobbiamo attenderci un “The Next Big One”, una prossima pandemia (forse ancora peggiore di quella del Coronavirus) perché in fondo, “Quando hai finito di preoccuparti di questa epidemia, preoccupati della prossima”.
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