Articolo aggiornato giorno 23 Maggio 2024
In Alaska Il paese degli uomini liberi è il libro di Raffaella Milandri, edito da Mauna Kea, nel 2019. Questa nuova ristampa è una seconda edizione, riveduta e modificata.
In nove anni, la Milandri, ha pubblicato ben sette libri che raccontano dei suoi viaggi da donna libera e curiosa, socialmente impegnata per difendere i diritti umani. Nei suoi libri si propone in visita, alla scoperta, potremo dire, di popolazioni che non fanno sentire la loro voce alla comunità capitalista del mondo.
Si muove tra i Pigmei, gli Indiani d’America, i Boscimani e nelle riserve indiane. Viaggia in solitaria in questi Paesi, che si potrebbe pensare non siano ben disposti verso una donna sola, ma lei da attivista per i diritti umani, nei confronti dei popoli indigeni, si muove nel pieno rispetto delle loro culture e tradizioni.
Riesce a far emergere con sincerità e con un linguaggio autentico, le caratteristiche di popoli che vengono visti solo con il filtro delle culture europee ed americane, dei grandi colonizzatori. I suoi libri vengono corredati da fotografie che sicuramente rendono più vivi i suoi viaggi, senza filtri, senza punti di vista innaturali, ma solo una visione dei popoli sconosciuti a tutti quelli che non guardano nell’anima.
In Alaska: la recensione
Tra questi viaggi, tra i suoi libri, uno che viene fuori per originalità e che mette a dura prova la sua resistenza di donna in solitaria, è questo libro che parla del suo percorrere in Alaska, i percorsi dei cercatori d’oro e dei cacciatori di balene. Si immerge nella natura gelida e silenziosa, per far valere i diritti in cui crede fermamente, quei diritti per cui spesso ha rischiato la vita, per cui vale la pena documentare per non dimenticare.
In Alaska è un viaggio di più di diecimila chilometri in questo territorio così consumato dal riscaldamento globale, da portarne i segni, nei ghiacciai quasi scomparsi, fino agli orsi bianchi, ormai introvabili. L’autrice documenta, fotografa, scrive di questi silenzi, di queste distese bianche colorate di neve, che raccontano molto più di tante parole chiassose.
Ma è proprio questo il suo intento, smuovere le acque silenziose, e far capire al mondo quanto dobbiamo avere fretta di bloccare questo consumismo devastante per la natura, senza avere timore di cambiare vita, abitudini, usi malsani.
Attraverso il capitano Roy, della popolazione dei Inupiag, si troverà a fare questo viaggio oltre il Circolo Polare Artico, per svelare le brutture di un capitalismo senza scrupoli che lotta per il petrolio e per arricchirsi, a spese di tutto quello che ha reso questi posti unici. E’ nella libertà di questi popoli, che vivono ai confini della vita comoda, che vengono fuori tradizioni antiche dal sapore genuino e sincero.
Non ci sono sovrastrutture o secondi fini per chi vive in questi luoghi. L’unico obiettivo è sopravvivere a una natura che non lascia spazio alla inesperienza e ti travolge col freddo e la solitudine. Raffaella Milandri ne coglie la bellezza e ce la propone in 164 pagine appassionanti e che lasciano senza fiato.
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