Articolo aggiornato giorno 21 Maggio 2024
Cambiare l’acqua ai fiori è un libro scritto da Valérie Perrin, edito da Edizioni e/o, pubblicato il 10 luglio del 2019.
Cambiare l’acqua ai fiori: la recensione
Violette, personaggio femminile nato dalla fantasia dell’autrice, sposata Toussaint, è un ragazza abbandonata alla nascita, affidata a diverse famiglie, finché facendo la barista in un locale incontra un uomo biondo, riccioluto, bellissimo di cui si innamora perdutamente.
Philippe Toussaint. L’uomo è attratto dalla strana ragazza, crede di amarla, gli è infedele, l’abbandona spesso, finché lei resta incinta e nascerà una bambina, Leonine. La storia si dipana con vari intrecci, varie vicissitudini che seguiamo attraverso i racconti della vita di Violette, di Philippe e di un terzo personaggio, il poliziotto marsigliese Julien Seul, anche lui portatore di una vicenda familiare che si intreccia con quella di Violette.
Violette Toussaint e il marito Philippe Toussaint vivono come dipendenti delle ferrovie e fanno i guardiani di un passaggio a livello. Violette si occupa di tutto, lui si allontana spesso con la motocicletta, vittima dei suoi altezzosi genitori che disapprovano in modo radicale l’unione con Violette e guardano, soprattutto la madre piccola borghese autoritaria. La donna metteva sempre in discussione l’educazione che Violette impartiva alla figlia Leonine. Infatti un giorno, quando Leonine aveva compiuto sette anni, la nonna convinse i genitori a farla partire per un campeggio estivo con i suoi coetanei in un castello. Sarà per Lèonine, che la nonna chiama ostentatamente Catherine, la prima vera vacanza. Purtroppo sarà anche l’ultima.
Violette nel frattempo ha perso il posto di guardiana di passaggio a livello per assumere quello di guardiana di un piccolo cimitero, in una piccola comunità della Borgogna, di cui Violette si rende affettuosa ed accogliente animatrice. Violette, ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta, una grande personalità e una vita piena di misteri.
Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, ed è sempre pronta a offrire un caffè caldo. Violette nonostante il suo lavoro non sia dei più allegri riesce lo stesso ad essere un personaggio incantevole grazie al suo atteggiamento, infatti: trascrive tutti i discorsi che si tengono durante i riti funebri, pulisce le lapidi, innaffia le piante, coltiva il suo orticello, pranza con il parroco del paese, si concede qualche risata con i suoi colleghi manutentori e spaventa i ragazzini che di notte campeggiano tra le tombe in cerca di brividi.
Un giorno, però Violette riceve una visita inaspettata. Julien Seul poliziotto marsigliese, che una mattina bussa alla sua porta con una richiesta alquanto strana: sua madre, Irène, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto, Gabriel Prudent, sconosciuto al commissario fino a quel momento. Da adesso, le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.
Il romanzo si trasforma, attraverso incontri, racconti, flashback, diari e corrispondenze, la storia personale di Violette si intreccia con mille altre storie personali. Chi è Violette? Qual è la sua storia? E perché non ha mai denunciato la scomparsa di suo marito tanti anni prima? E invece la storia di Gabriel Prudent e la madre del commissario?
Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin. La vita di Violette non è certo stata una passeggiata, è stata anzi un percorso irto di difficoltà e contrassegnato da tragedie, eppure nel suo modo di approcciare le cose quel che prevale sempre è l’ottimismo e la meraviglia che si prova guardando un fiore o una semplice goccia di rugiada su un filo d’erba. Una storia profumata come i fiori che coltiva, annaffiata dalle sue lacrime, piena di colore, di amore, di sapori, di affettività, di poesia e di musica, un’intera colonna sonora nella quale ci ritroviamo tutti.
Il libro è stato Vincitore nel 2018 del Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”.
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