Articolo aggiornato giorno 20 Maggio 2024
L’uomo del porto di Cristina Cassar Scalia, edito da Einaudi e pubblicato il 4 Maggio 2021. Composto da 328 pagine, disponibile in formato ebook e cartaceo.
L’uomo del porto: la recensione
Enzo La Barbera professore di filosofia viene ritrovato morto, accoltellato nella grotta in cui scorre un fiume sotterraneo, usata come saletta del locale “I Sotterranei” a Catania. L’uomo, era un professore del liceo classico, senza debiti e apparentemente conduceva una vita tranquilla, ne minacce ne scheletri nel suo passato. Ma è davvero così? A scoprire la verità sul cadavere ritrovato, tocca alla vicequestore Vanina Guarrasi che si trova sotto scorta a causa delle minacce rivolte dalla malavita Palermitana, collegate all’ assassinio del padre avvenuto tanti anni fa. Vanina Guarrasi può contare ancora una volta sull’aiuto della sua squadra del vecchio amico commissario in pensione Biagio Patanè ed insieme risolveranno un caso che fatto di luce e ombre, in cui l’assassino è la persona che meno sospettabile.
Prima di raccontare la storia de L’uomo del porto, ritrovato morto accoltellato, dobbiamo assolutamente fare un tuffo veloce nel passato della Vicequestore Vanina.
La Guarrasi ha trovato nella sua cucina un proiettile, un chiaro messaggio di morte da parte della malavita Palermitana. Il proiettile, in questione è uguale a quello utilizzato per uccidere il padre. Vanina, ritorna ad avere gli incubi ed a rivivere la notte in cui il padre fu assassinato per mano della mafia. La distanza che la donna aveva messo tra lei e il suo passato viene annullata improvvisamente. Per questo motivo si trova sotto scorta.
La Vicequestore vive questa situazione con profonda sofferenza, poiché pensa che la questione del proiettile non sia una minaccia che arriva dalla mafia. Tutto ciò comunque non la distoglie dal suo lavoro.
Viene contattata quando, a Catania un cadavere viene ritrovato nella grotta di un fiume sotterraneo usata come saletta da un noto pub: I Sotterranei; per Vanina, guardata a vista e costretta a restare al chiuso della questura o di casa sua, è davvero difficile condurre le indagini. La Vicequestore può comunque contate sulla sua squadra che non l’ha mai abbandonata.
Il professore Enzo La Barbera, trovato accoltellato, è un insegnante di filosofia del liceo classico. L’uomo non aveva debiti, conduceva una vita tranquilla nella sua barca ormeggiata al porto, su di lui non ci sono macchie che risalgono nel suo passato per motivare quell’assassinio. Un uomo semplice che addirittura era impegnato nel sociale. Apparentemente il caso si presenta più complicato che mai a causa della mancanza di indizi e movente.
La Guarrasi oltre alla sua squadra, si avvale della collaborazione del suo grande amico, Biagio Patanè, commissario oramai in pensione che l’aiuterà a trovare gli indizi necessari per risolvere anche questo caso.
L’uomo del porto è un giallo, dal sapore poliziesco, la cui protagonista è sempre la Vicequestore Vanina Guarrasi.
L’autrice impasta nella storia il presente e il passato della Guarrasi. Vanina, in questo quarto capitolo, rivaluterà il senso dell’amicizia e del profondo affetto che prova nei confronti della sua squadra e del suo vecchio amico commissario Biagio Patanè in pensione, su cui può contare sempre. Una squadra che non gli ha mai voltato le spalle, una collaborazione che dura da anni, amici-colleghi allo stesso tempo su cui lei si rende conto che può veramente fare affidamento e dal quale può trarre tutto il sostegno morale che le serve per fare i conti e chiudere definitivamente un capitolo del suo passato molto doloroso.
A causa delle minacce rivolte, considererà anche i rapporti troncati con i suoi familiari per troppo tempo.
La Scalia, racconta di una Sicilia, rappresentata dai profumi inconfondibili che la rendono unica, dal suo dialetto che fa capolino qua e là tra le frasi del libro.
Scrive della Sicilia e della sua società civile che vuole rompere a tutti i costi il muro di omertà, immaginato come un abito che gli hanno fatto indossare per troppi anni.
La Cassar attraverso questa storia sente fortemente il desiderio di lanciare un messaggio alle nuove generazioni: non accettare ritorsioni e minacce, poiché questo circolo vizioso purtroppo non ha mai un epilogo felice. Seguire la legge, denunciare l’unica strada che porta alla luce della libertà.
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