Articolo aggiornato giorno 18 Maggio 2024
Il potere segreto, perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks, di Stefania Maurizi, edito da Chiarelettere e pubblicato il 26 Agosto 2021. Composto da 400 pagine.
Il potere segreto: la recensione
È la storia di un giornalista imprigionato e trattato con estrema crudeltà per aver rivelato crimini di guerra. Si chiama Julian Assange ed ha fondato WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato l’informazione. Il giornalista in questione ha fatto emergere gli sporchi segreti del conflitto in Iraq e molto altro ancora.
Nella cella di una delle più malfamate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito, la Belmarsh prison di Londra, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra, che da oltre un decennio lo vogliono distruggere.
L’uomo detenuto, in compagnia di pericolosi terroristi e omicidi non è un criminale: ma un giornalista. Il suo nome è Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato l’informazione, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di stato, al solo scopo di renderci partecipi riguardo efferati crimini di stato. Assange e WikiLeaks hanno pubblicato centinaia di migliaia di documenti segreti del Pentagono, della Cia e della Nsa, che hanno fatto emergere massacri di civili, torture, scandali e pressioni politiche.
Queste rivelazioni hanno innescato la furia delle autorità americane, ma anche di molte altre nazioni che hanno il timore che questa genere diverso di informazione, possa porta alla luce i loro segreti. Ad odiare Assange e Wikileaks, non sono solo governi, ma anche eserciti, e servizi d’intelligence. L’uomo, insieme all’organizzazione, che lo rappresenta, sono considerati nemici dal potere economico-finanziario, che spesso va a braccetto con diplomazie e 007, i cui affari più delle volte prosperano nella riservatezza.
Grazie a Assange abbiamo conosciuto l’orrore di crimini di guerra come quelli documentati nel video Collateral Murder o quelli commessi dai contractor americani, per esempio a Nisour Square, a Baghdad, dove nel 2007 furono sterminati quattordici civili, tra cui due bambini, e altre diciassette persone furono ferite.
Trump prima della fine del suo mandato, ha donato la grazia agli assassini di quel massacro, assicurandosi che Assange rimanesse in prigione.
Si può togliere la libertà ad un uomo solo perché ha rivelato la verità?
Se la battaglia legale che attualmente si svolge in Inghilterra verrà vinta dal potere americano, Assange verrà imprigionato in un carcere di massima sicurezza, peggiore di quello in cui è detenuto adesso, i cui compagni saranno serial Killer, ma anche grandi capi e signori che controllano il narcotraffico. L’Eventuale sentenza, negativa, potrebbe determinare successivamente la condanna di altri giornalisti che come lui raccontano la verità a noi spettatori del mondo che siamo solo vittime di informazioni falsate e ripulite.
Pensiamo tutti di vivere in uno Stato Democratico, ma in realtà ciò che affiora in queste pagine fa comprende come noi cittadini non siamo al correnti di come si muove il potere politico, le scelte che fanno, condizionano, sempre le nostre vite. Se crediamo che la legge ha lo scopo e il dovere di proteggere gli innocenti, allora Assange deve essere liberato, è come lui tutti gli altri giornalisti e non solo uomini e donne che pagano la condanna più pesante, solo per farci conoscere la vera verità dei fatti nuda e cruda.
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