Articolo aggiornato giorno 16 Maggio 2024
Il ragazzo che disegnò Auschwitz di Thomas Geve è un libro edito quest’anno da Einaudi per la collana Frontiere Einaudi. Ha 312 pagine illustrate, disponibile cartaceo.
Il ragazzo che disegnò Auschwitz: la recensione
Disegni per cercare di raccontare l’orrore dei campi di sterminio, essendo già consapevole di essere un testimone della Shoah. Thomas Geve ne “Il ragazzo che disegnò Auschwitz. Una storia vera di speranza e sopravvivenza” narra appunto per immagini ciò che ha vissuto in prima persona, inframezzando ai disegni dei testi sulla sua drammatica esperienza di deportato. Ebreo, nato in Polonia, Thomas Geve si trasferisce a Berlino con la madre, con la quale condividerà la deportazione. Nel 1943 infatti madre e figlio vengono deportati nel campo di Auschwitz, dove Thomas viene separato dalla madre che non rivedrà mai più. Lui è solo un ragazzino di 13 anni che, miracolosamente, passa la selezione e comincia a sopravvivere all’orrore quotidiano di Auschwitz. Passerà quindi nei campi di Gross Rosen e infine di Buchenwald.
Quando il campo viene liberato Thomas è solo, ma già comprende che dovrà farsi testimone di ciò che ha visto e vissuto, così chiede delle matite e inizia a disegnare.
Sono infatti i suoi disegni i protagonisti de “Il ragazzo che disegnò Auschwitz” , disegni che tentano per quanto possibile di narrare la quotidiana discesa all’inferno di coloro che sopravvivevano nei campi, il lavoro, la fame, la sete, la crudeltà dei nazisti, la desolazione dei luoghi, la solitudine, la paura. Tutte cose che Thomas Geve provò sulla sua pelle, sopravvivendo a ben 3 campi. In seguito fortunatamente riuscirà a ritrovare il padre e si trasferirà a Londra ed in Israele.
I disegni realizzati da Thomas vennero poi donati al museo dello Yad Vashem di Gerusalemme, memoriale ufficiale delle vittime dell’Olocausto.
“Il ragazzo che disegnò Auschwitz” di Thomas Geve è un libro che vede per protagonista un ragazzino ebreo che scampato alla morte decide di non dimenticare e, soprattutto, di non far dimenticare agli altri cosa sono stati i campi di sterminio nazisti, tutto grazie a dei disegni realizzati a matita, che colgono perfettamente ogni aspetto della “vita” nei campi. Una straordinaria testimonianza raccolta in questo libro da vedere grazie alle illustrazioni e da leggere grazie a brani che raccontano ciò che è stato.
Per ricordare sempre, non solamente in occasione della Giornata della Memoria e per conoscere la storia di un ragazzino che capì subito la necessità di far ricordare e far sapere cos’è stata la Shoah.
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