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Articolo aggiornato giorno 14 Gennaio 2025
Se i gatti scomparissero dal mondo di Genki Kawamura, pubblicato da Einaudi, è un piccolo gioiello della letteratura giapponese contemporanea. Con 176 pagine intense, il libro, disponibile nei formati cartaceo, Kindle ed ebook, esplora con delicatezza e profondità temi universali come la perdita, il senso della vita e il valore delle relazioni.
Se i gatti scomparissero dal mondo: la recensione
Il protagonista è un giovane postino, un uomo ordinario che vive una vita solitaria. La sua quotidianità è scandita dalla distribuzione di lettere, un lavoro che lo mette in contatto con le comunicazioni degli altri, ma non con la sua stessa vita interiore. La sua unica compagnia è Cavolo, il gatto con cui condivide un piccolo appartamento.
La storia prende una piega drammatica quando il protagonista scopre di essere affetto da una malattia incurabile e che gli resta una sola settimana di vita. Di fronte all’ineluttabilità della fine, il protagonista riflette su ciò che avrebbe voluto fare, ma il tempo ormai è troppo poco. Tuttavia, quando tutto sembra perduto, il Diavolo compare nella sua vita, con una proposta che ha del surreale: guadagnare un giorno in più di vita in cambio della scomparsa di qualcosa dal mondo.
Il patto con il Diavolo e le sue conseguenze
Il patto del Diavolo, apparentemente semplice, si rivela presto un enigma morale. La scomparsa degli oggetti richiesti – telefonini, film, orologi – non è priva di conseguenze. Ogni cosa eliminata porta con sé un carico di ricordi e significati, costringendo il protagonista a ripensare alle connessioni emotive e ai legami con il passato.
L’autore usa questo escamotage narrativo per esplorare come gli oggetti quotidiani, apparentemente banali, siano spesso il tramite di emozioni e relazioni profonde. Un film può essere il simbolo di un amore, un orologio un dono paterno che scandisce il tempo della vita, e persino il più moderno degli strumenti tecnologici può racchiudere memorie di momenti irripetibili.
Ma il vero nodo della vicenda arriva quando il Diavolo propone di eliminare i gatti dal mondo. Per il protagonista, che trova in Cavolo il suo unico compagno, la scelta si fa insostenibile. La presenza del gatto non è solo quella di un animale domestico, ma di un legame che rappresenta amore incondizionato, conforto e continuità in una vita che sembra altrimenti vuota.
Tematiche e riflessioni
Kawamura utilizza il paradosso fantastico del patto con il Diavolo per proporre una meditazione sul valore delle piccole cose che spesso diamo per scontate. Il romanzo ci invita a riflettere su cosa sia davvero essenziale e su come ogni perdita, per quanto piccola, cambi il modo in cui percepiamo il mondo e noi stessi.
Attraverso il viaggio interiore del protagonista, l’autore ci costringe a confrontarci con domande universali: cosa conta davvero nella vita? Quanto siamo disposti a sacrificare per vivere un giorno in più? E, soprattutto, cosa lasceremo dietro di noi quando non ci saremo più?
Un elemento chiave del romanzo è il legame con il passato e con le persone amate. Mentre il protagonista valuta le sue scelte, riaffiorano ricordi della madre, del padre e di un amore perduto. Ogni oggetto eliminato dal mondo diventa un pretesto per esplorare una parte di sé e del proprio vissuto, trasformando la storia in un delicato viaggio di auto-scoperta.
Lo stile narrativo
La scrittura di Genki Kawamura è semplice, diretta e al tempo stesso poetica. Nonostante il tema possa sembrare cupo, il tono del romanzo è lieve, intriso di umorismo e di una sensibilità che risulta profondamente toccante. Il Diavolo, per esempio, è una figura ironica e affascinante, lontana dai cliché del male assoluto: più che un tentatore, è un catalizzatore che spinge il protagonista a interrogarsi su sé stesso.
La brevità del romanzo non toglie nulla alla sua intensità. Con poche ma efficaci pennellate, Kawamura riesce a evocare emozioni profonde e a creare un senso di intimità tra il lettore e il protagonista. Le descrizioni del rapporto con Cavolo, in particolare, sono commoventi nella loro semplicità, capaci di catturare il legame unico che può esistere tra un essere umano e un animale.
Il ruolo dei gatti
I gatti, nel libro, non sono solo animali domestici, ma simboli di amore, connessione e memoria. Cavolo rappresenta per il protagonista un’ancora in un mondo che sembra scivolargli via, un compagno silenzioso che non giudica né abbandona.
La possibile scomparsa dei gatti diventa quindi il momento di crisi più profondo del romanzo. Rinunciare a loro significa rinunciare a una parte di sé, a una fonte di conforto e gioia in una vita già segnata dalla solitudine e dalla malattia.
Conclusione
Se i gatti scomparissero dal mondo è un romanzo che, nonostante la sua brevità, lascia un’impronta indelebile nel cuore del lettore. Genki Kawamura riesce a trattare temi complessi come la mortalità, la perdita e il significato della vita con una leggerezza che non banalizza, ma anzi amplifica il potere emotivo della storia.
Il libro è una lettura che invita alla riflessione, che ci spinge a rivalutare ciò che conta davvero e a non dare per scontato ciò che abbiamo. È una storia che celebra l’importanza delle piccole cose, dei legami autentici e dei ricordi che ci definiscono.
Consigliato a chi cerca una lettura che sia al tempo stesso profonda e accessibile, Se i gatti scomparissero dal mondo è un romanzo che saprà commuovere, far sorridere e, soprattutto, far pensare.
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