Contenuto:
Articolo aggiornato giorno 21 Settembre 2025
- 📘 Titolo: Bar Sport
- ✍️ Autore: Stefano Benni
- 📚 Genere: Sport / Tempo livero
- 📥 PDF Gratis: Non disponibile
- 📖 Leggi su Amazon: Accedi alla libreria
Bar Sport: la recensione
Questo mese di settembre ha portato via lo scrittore Stefano Benni, famoso soprattutto per il suo primo libro, pubblicato da Mondadori nel 1976, ovvero “Bar Sport”. Benni, nato a Bologna nel 1947, è stato uno scrittore di romanzi, racconti, poesie, ma anche un drammaturgo e un giornalista. Eppure lo si ricorda proprio per quel suo libro, che raccontò in forma ironica l’Italia di allora, un’Italia che non esiste più, quella che si poteva trovare nei bar di provincia. Un microcosmo fatto di persone strambe, episodi grotteschi, persino oggetti “cult”.
A Bar Sport Stefano Benni fece seguire poi “Bar Sport Duemila” che raccontava umoristicamente i cambiamenti degli avventori, ma anche del bar, nel corso del tempo.
Bar Sport, ritrovo di un tempo
Il Bar Sport narrato da Stefano Benni nel libro del 1976 non si trova più ai nostri tempi. Ci sono ancora i bar, la gente ancora si ritrova lì, ma molte cose o tutte sono diverse. Al Bar Sport, ad esempio, c’era il telefono a gettoni. Oggi, da decenni, non esiste più, sostituito dai cellulari di cui tanti diventano schiavi, tanto da dialogare più con uno smartphone che con chi hanno di fronte al bar.
E poi c’era il flipper, uno di quei giochi dove era bello fermarsi a giocare con gli amici, provare a vincere. Un gioco semplice eppure capace, anche al Bar Sport, di inchiodare lì davanti gli avventori per più partite. C’era chi giocava a carte, chi a biliardo, oggi non si ha più il tempo. Soprattutto non esiste più l’atmosfera del libro, ironica e allo stesso tempo critica di fronte ai personaggi.
I personaggi di Bar Sport
Ce ne sono diversi. Bisogna dire che il libro non è propriamente un romanzo, ma nemmeno proprio una raccolta di racconti. Si articola in capitoletti a sè stanti, ma al contempo tutti collegati fra loro, perché il collante è appunto il Bar Sport. Si trovano il ragioniere da sempre innamorato pazzo della cassiera, il carabiniere, il tecnico, il bambino che vuol sempre il gelato, quello capace di raccontare frottole per ore, il barbiere, il tuttofare,chi sogna un futuro diverso, oltre ai gatti che popolano il bar.
La “Luisona”
Non si tratta di qualche donna bene in carne, ma di una pasta. Come in ogni bar di allora, le paste erano una sorta di ornamento, qualcosa che nessuno comprava e mangiava. Stavano lì esposte, come fossero dei ninnoli, dei complementi d’arredo del Bar Sport. Su tutte la protagonista assoluta era una pasta vecchissima, sfornata nel 1959, bianca e nera ed enorme. Per questo veniva chiamata, familiarmente-anche le paste venivano trattate con familiarità!- la “Luisona.
Nessuno degli avventori si sarebbe mai sognato di toccarla, men che meno di mangiarla. Eppure, un giorno qualcuno decide di mangiare la Luisona. Non si tratta, ovviamente, di gente del posto, bensì di un rappresentante di Milano che niente sapeva della storia della pasta, né venne a saperla dai gestori del bar o dai frequentatori abituali. Così, mangiò la Luisona, subendo come conseguenza “solo” dolori fortissimi al ventre. Quasi niente, a questo punto, visto che la pasta era stravecchia e poteva portarlo all’altro mondo.
Il bar come luogo di racconto
Bar Sport di Stefano Benni è un luogo dove tutti i frequentatori abituali, anche qualcuno che passa per caso, a volte, vogliono tornare. Un po’ come una seconda casa, questo luogo rappresenta per loro la possibilità di essere sé stessi e anche di raccontare e raccontarsi. Il dongiovanni narra le sue avventure (vere o immaginarie), c’è il “Piva” che pare abbia un talento come calciatore, ci sono le partite da commentare, gli spettacoli del cinema Sagittario, c’è la vita di tutti che viene fantasticata, a volte inventata, ma c’è un’Italia che sa ancora ridere di se stessa.
Tra tanti protagonisti quello vero è proprio il bar
Al di là di chi lo gestisce, chi lo frequenta, chi ci passa, il protagonista vero del romanzo resta il Bar Sport. Un bar qualunque di provincia, senza troppe pretese, come tanti ne esistevano allora, che però fa da collante alle storie di tutti. Un luogo anche dove evadere dalla vita di tutti i giorni, dove sorridere, ridere, a volte anche restare delusi, ma anche dove saper sperare e sognare ancora. Bar Sport è diventato così una sorta di icona, giunta fino ai giorni nostri.
Ma Bar Sport non è più attuale?
Per tanti motivi, il libro non racconta più la vita di un bar. Oltre alla tecnologia che si è evoluta (con l’avvento dei telefonini), non ci sono più quei personaggi che facevano, da soli, la storia di un locale. Non c’è più nemmeno il tempo per fermarsi a parlare, per saper ancora ridere della vita, per parlare con qualcuno delle proprie paturnie, o dei propri sogni. I ritmi, i tempi, persino gli oggetti del bar sono cambiati.
Sarebbe inconcepibile, oggi, trovare una pasta come la “Luisona” senza essere chiusi per motivi di igiene. In Bar Sport Stefano Benni ha raccontato un mondo che con il tempo si è perduto.
Conclusione: Perché leggere Bar Sport
Perché, anche se non è attuale, è un libro umoristico per le tante storie che racconta. E poi per conoscere, grazie al libro, un’Italia scomparsa, e con lei la gente che sapeva narrare, ma anche ascoltare, che magari perdeva tempo, ma non correva tutto il tempo e per ritrovare quell’atmosfera unica di quegli anni, probabilmente impossibile da ricreare
Bar Sport Pdf
Il libro Bar Sport non è disponibile gratis perchè non rientra tra i libri di pubblico dominio.
- Il quaderno della zia di Enrico Castelnuovo - 9 Ottobre 2025
- La bottega del tempo ritrovato di Toshikazu Kawaguchi - 7 Ottobre 2025
- L’amante perduta di Shakespeare di Felicia Kingsley - 4 Ottobre 2025