Articolo aggiornato giorno 23 Giugno 2018
Vittorio Zucconi, modenese di nascita, è un noto giornalista che vive e lavora negli Stati Uniti da molti anni e che, nel 1996 (per Oscar Mondadori), pubblica Gli Spiriti Non Dimenticano.
Gli Spiriti Non Dimenticano, va detto, è innanzitutto la storia di un uomo. Un uomo che, come a migliaia ne ha conosciuti la Storia, ha combattuto per un ideale, per il suo popolo, per il rispetto e la dignità. Un uomo che è diventato un simbolo per tutti coloro che sono venuti dopo, e che portava il nome di Cavallo Pazzo, figlio del tuono e della grandine.
“Perdonami Padre perché sto morendo e non potrò più aiutare te e il mio popolo”, è solo uno dei tanti toccanti passaggi che gli vengono attribuiti.
Gli Spiriti non dimenticano: la trama
Nel ricostruire la storia di Cavallo Pazzo, Vittorio Zucconi ha però scoperto quello che si scopre sempre, scavando nel passato (prossimo o remoto che sia) di questi eroi il cui immancabile destino è quello di immolarsi per il loro ideale. Zucconi ha scoperto storie di donne e bambini, vecchi e guerrieri, che vivevano una quotidianità libera, come solo i popoli cacciatori pellerossa potevano essere, in una comunione con la natura che noi ormai abbiamo scordato da tempo. La storia fu (il passato remoto è d’obbligo) quella dei Lakota Sioux.
Da questa ricerca appassionata è nato Gli Spiriti Non Dimenticano, racconto struggente e meraviglioso, che nessun “viso pallido” potrà leggere senza un brivido di tenerezza e vergogna. E senza, soprattutto, cadere alla fine sotto l’incantesimo di Cavallo Pazzo (come accadde a Zucconi stesso), lasciandosi trasportare in un’avventura di straordinaria ed emozionante intensità.
“Nel 1804, quando la spedizione guidata dagli esploratori Lewis e Clark attraversò per la prima volta l’intero continente nordamericano dall’oceano Atlantico al Pacifico, sul territorio che oggi chiamiamo Stati Uniti vivevano un milione di indigeni e galoppavano liberi almeno cinquanta milioni di bisonti. Alla fine del secolo, quando il West fu vinto dagli emigrati europei, erano rimasti mille bisonti e 237.000 indiani…”. Così inizia Gli Spiriti Non Dimenticano, forse in maniera retorica e demagogica, potrebbe brontolare qualcuno, e invece io ritengo nel più corretto e rigoroso dei modi: ovvero ricordando all’Occidente colpe e responsabilità storiche che hanno segnato il nostro progresso, e non solo nelle praterie del Nord America.
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