Articolo aggiornato giorno 21 Giugno 2018
Nelle librerie dal 18 aprile è arrivato il libro Il web mi ha tolto dalla strada di Marco Leonardi, ragazzo siciliano di 15 anni che ha racchiuso in circa 150 pagine la (breve) storia della sua vita.
Il web mi ha tolto dalla strada: la trama
“Realizzare questo libro è stato un lavoro davvero difficile. Per tutta la vita mi sono dovuto scontrare con persone che mi chiedevano quotidianamente perché mio padre fosse in carcere e come avevo passato quel periodo in cui era stato arrestato. Il fatto che ero piccolo sommato alla realtà che molte cose avevo cercato di dimenticarle di certo non aiutava.”
Ed è di questo che parla Marco nel suo libro, della sua storia, di come ha vissuto l’arresto nel 2013 e la condanna del padre a cinque anni e quattro mesi per associazione mafiosa.
” Mio padre era in prigione. Un giorno io e mia madre eravamo lì per vederlo , per parlare con lui. Era un colloquio, un giorno come un altro. A un certo punto, mentre parlavamo, lui mi si è avvicinato e mi ha detto una cosa, una cosa che non dimenticherò mai: -Figlio mio, io non ci sono più. Occupati della casa, non far piangere mamma e stalle vicino. Pensa a tuo fratello Manuel. Adesso l’uomo di casa sei tu-“
E quindi l’undicenne Marco si è rimboccato le maniche per aiutare in casa “Insieme a mio zio andavo a prendere il ferro da portare alla discarica, ma è un lavoro duro e ho dovuto smettere presto. Ho anche lasciato la scuola perché con i pensieri che avevo per la situazione di mio padre non riuscivo più a stare in classe. […] Siccome stavo sempre in casa per passare il tempo mi sono messo a guardare video su internet.”
E così è nata la “web star”, che condividendo su youtube tutto quello che gli accade è riuscito a crearsi una corte di fans che tra i vari social ammontano a migliaia e migliaia.
Un successo per me inspiegabile, pessimo ma purtroppo non tanto raro esempio di come oggi basti avere un bel faccino e tanta tanta fortuna per diventare famosi senza nessun talento particolare. Grazie web, sarà che “ognuno ha diritto ai suoi 15 minuti di notorietà”, ma oggi si esagera.
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