Articolo aggiornato giorno 15 Giugno 2024
Gli ultimi guerrieri, Viaggio nelle riserve indiane di Raffaella Milandri è stato pubblicato la prima volta nel 2019 dalla casa editrice Mauna Kea.
Questo nuovo libro, scritto per portare alla luce ciò che non sappiamo delle tribù dei pellerossa, non è in realtà il primo di questo genere pubblicato dalla scrittrice. Raffaella Milandri è infatti anche fotografa umanitaria e profonda sostenitrice, in forma attiva, delle maggiori tribù indigene ancora esistenti.
Tutti i suoi libri pubblicati in precedenza affrontano quindi le delicate tematiche umanitarie che affliggono coloro che rappresentano una minoranza, e molto spesso proprio per questo non riuscirebbero da soli a far sentire la propria voce in un mondo che sembra sordo o riluttante ad ascoltare la verità.
Per questo, attraverso i suoi libri e le sue campagne umanitarie, la scrittrice, con coraggio e tanta forza, racconta la storia e le privazioni di questi popoli indigeni di cui si conosce poco e di cui alcuni non ne ricordano neanche l’esistenza.
Gli Ultimi Guerrieri: la recensione
In uno dei suoi ultimi scritti, in questo caso Gli ultimi guerrieri, la scrittrice porta alla luce le problematiche e le privazioni che due tribù di pellerossa, i Siuox-Lakota e i Crow, devono affrontare ogni giorno, risultato delle azioni degli invasori a danno del loro popolo.
Queste due tribù, anticamente nemiche, vengono messe a confronto portandone alla luce gli aspetti fondamentali della loro cultura, usanze e cerimonie.
La narrazione si snoda fra le feste della riserve indiane nei costumi tipici e i racconti dei vecchi saggi sulla loro storia.
In questo viaggio nelle riserve indiane, la scrittrice ci fa sentire come se fossimo dei veri e propri compagni di viaggio attivi nella narrazione, facendoci percepire personalmente gli aspetti positivi e negativi delle riserve indiane moderne.
Nel libro possiamo trovare ben due tempi temporali diversi, grazie all’estrema capacità del’autrice di spaziare fra i racconti che prendono vita dalle voci degli indiani ancora viventi e dalla grande e conosciuta storia indiana.
Molti sono gli aspetti negativi che si elevano dalla narrazione delle cronache di un popolo che non può rivendicare la proprietà della terra su cui cammina, che accudisce e in cui vive.
Oltre a questo si possono percepire gli aspetti negativi che alcolismo, corruzione, bande e l’abbandono della vita scolastica ripercuotono sull’intera popolazione.
A confronto diretto viene però messa la grande attrazione di questo popolo alla madre terra che l’uomo bianco ha tradito e calpestato senza alcun riserbo, condannandola a soffrire per le sue azioni. E’ infatti in queste terra, dove il progresso tecnologico e commerciale non ha ancora attecchito del tutto, che si può trovare una profonda connessione con la natura e con le sue infinite meraviglie.
Questo libro è quindi nato non solo per portare alla luce gli aspetti positivi e negativi di queste popolazioni, radicate in culture millenaria, ma anche per portare il lettore a conoscenza di cosa queste grandi popolazioni, spirituali e rispettose della terra in cui viviamo, devono ora vivere senza avere neanche la possibilità di reclamare la loro terra, portando alla luce come ancora oggi chi li ha derubati di tutto, continua a ferirli e a privarli dei loro diritti.
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