Il discepolo di Elizabhet Kostova, è un romanzo di oltre 600 pagine pubblicato nel 2005, che va ad ingrossare le fila del genere vampiresco ma con l’aggiunta di cenni storici reali.
Il Discepolo: la trama
Dopo aver trovato un libro dalle pagine completamente bianche eccetto quelle centrali, raffiguranti un drago con la scritta Drakulya inizia la ricerca, attraverso l’Europa, del conte Vlad III detto l’Impalatore.
Ricerca che comincia dalla figlia sedicenne di un diplomatico americano che trova un fascio di lettere del padre indirizzate ad un “caro e sfortunato successore”, e lo strano libro. Inizia così il suo viaggio, accompagnata da un amico, per ritrovare il papà scomparso improvvisamente e durante il quale scoprirà notizie della madre, mai conosciuta perchè dispersa anni prima in maniera misteriosa. Scoprirà così, tra lettere, diari e racconti, in un alternarsi di passato e presente, le vicende della sua famiglia, legate in qualche modo allo strano personaggio del Principe di Valacchia, che ha ispirato con le sue macabre gesta, la leggenda di Dracula. Mistero che verrà svelato solo alla fine, come ogni buon libro che si rispetti.
Peccato che di buono abbia solo questo.
Ho intrapreso curiosa e contenta la lettura di questo libro grazie a recensioni entusiastiche, aspettandomi un grande romanzo storico a tinte horror, ma purtroppo sono rimasta alquanto delusa. Passi per lo stile in cui è scritto, costituito quasi unicamente da dialoghi, epistole e diari, o per il numero di pagine, quasi 700, che sarebbero persino una cosa ottima per i lettori quando un libro ti prende e ti trascina nella sua storia, trovo interessanti anche i cenni storici sul medioevo disseminati qua e là ma mai purtroppo veramente approfonditi.
Il fatto è che in tutto il libro non ho trovato le atmosfere gotiche evocate dal titolo e dalla storia di Dracula, di cui si parla veramente pochissimo, tranne vaghi cenni ogni tanto, e che si incontra finalmente solo alla fine.Mi aspettavo una storia diversa sul vampiro, arricchita dalle ricerche storiche che sono evidenti, e la delusione è stata grande. Libro pesante, mediocre e di cui ho portato a termine la lettura solo spinta dalla speranza che qualcosa di avvincente accadesse. Speranza vana. Lettura sconsigliata.
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