Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

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Articolo aggiornato giorno 18 Marzo 2025

Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è un libro edito da Feltrinelli. Ambientato in Sicilia tra il 1860 e il 1910, Il Gattopardo racconta il declino della nobiltà siciliana attraverso la figura del principe Fabrizio Salina. Siamo nel periodo dello sbarco di Garibaldi e dell’unificazione dell’Italia, un’epoca di grandi cambiamenti politici e sociali che minacciano l’antico ordine aristocratico.

Il Gattopardo: la recensione

Il romanzo ha inizio con la recita del rosario che si svolge nella residenza estiva in cui il principe Fabrizio Salina, la moglie Maria Stella e i loro sette figli si recano ogni estate per la villeggiatura.

Il principe, uomo colto e consapevole, osserva con distacco la trasformazione della società e l’ascesa della borghesia rappresentata dall’ambizioso Don Calogero Sedàra. Il nipote prediletto del principe, Tancredi Falconeri, intuisce che per sopravvivere ai mutamenti è necessario adattarsi: «Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi». Tancredi si fidanza con Angelica, la bellissima figlia di Don Calogero, unendo simbolicamente la vecchia aristocrazia con la nuova classe emergente.

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Nonostante le proposte di coinvolgimento nella politica della nuova Italia unita, il principe Salina rifiuta, convinto che la nobiltà sia destinata al tramonto. Il romanzo si chiude con un salto temporale: la sua morte segna definitivamente la fine di un’epoca e il passaggio a una nuova realtà dominata dalla borghesia.

Il Gattopardo non è solo la storia di una famiglia, ma è il ritratto di un’intera società in trasformazione. Con uno stile elegante e malinconico, Giuseppe Tomasi di Lampedusa dipinge un affresco della Sicilia ottocentesca, mostrando con lucidità il passaggio da un’epoca aristocratica al dominio della borghesia. Il principe Salina incarna la nostalgia e il senso di perdita di un mondo che scompare, mentre Tancredi rappresenta l’adattabilità e la capacità di sopravvivere ai cambiamenti.
Attraverso un linguaggio raffinato e immagini evocative, il romanzo riflette sulla instabilità del potere, sul destino delle classi sociali e sull’eterno tradizionalismo della Sicilia. Pubblicato postumo nel 1958, Il Gattopardo è oggi considerato uno dei capolavori della letteratura italiana e mondiale.
Il successo del romanzo si deve anche al regista Luchino Visconti, che nel 1963 lanciò il film “Il Gattopardo” reclutando un cast d’eccellenza.

Il Gattopardo: descrizione personaggi principali

Principe Fabrizio Salina detto “Il Gattopardo” per via dello stemma araldico del suo casato.

Fisicamente, il principe Fabrizio Salina è un uomo alto, massiccio e di grande presenza scenica. Il romanzo lo descrive come un uomo dal portamento austero, con un aspetto quasi leonino, che incute rispetto e timore.

ll principe è l’incarnazione dell’antica nobiltà siciliana, orgogliosa del proprio lignaggio e delle proprie tradizioni. Tuttavia, è anche un uomo di grande acume e intuizione, capace di comprendere che il suo mondo sta svanendo. A differenza di altri nobili, che si illudono di poter mantenere intatto il loro status, Fabrizio accetta con rassegnazione il declino della sua classe. Questa consapevolezza lo porta a un atteggiamento malinconico e disilluso, ma mai disperato.

Nonostante il suo atteggiamento razionale e la sua intelligenza, Fabrizio è anche un uomo di passioni. Il suo carattere è segnato da un lato sensuale e terreno: ama la caccia, il buon cibo e la compagnia femminile. Questo aspetto del suo carattere lo rende più umano e distante dall’immagine dell’aristocratico freddo e distaccato.

Maria Stella, moglie del Principe Fabrizio Salina

Maria Stella è profondamente religiosa, e la sua vita è scandita dalle preghiere, dalle pratiche devozionali e dall’osservanza rigida dei precetti cattolici. La sua fede, però, non è solo una forma di conforto, ma anche un elemento che la separa dal marito.

Considera Fabrizio un peccatore, troppo incline ai piaceri terreni e lontano dalla vera spiritualità. Questo crea tra loro un divario emotivo: il principe, pur rispettandola, la vede come una donna rigida e distante, più preoccupata della salvezza dell’anima che della vita terrena.

Per lei, la caduta della nobiltà siciliana e i cambiamenti politici sono segni della volontà divina e della punizione per i peccati della società.

L’unione coniugale tra i due non è di certo un idillio d’amore ma più una sorta di convivenza forzata dal giudizio sociale dell’epoca. Se il principe è un uomo di passioni, capace di lasciarsi trascinare dai piaceri sensoriali, Maria Stella è fredda e distante. Non prova mai a comprendere il marito né a creare un vero dialogo con lui. Il loro matrimonio è fondato sul rispetto formale, ma non sulla complicità o sull’affetto.

Il nipote del Gattopardo: Tancredi Falconeri

Giovane, ambizioso e affascinante, comprende che per mantenere il potere in un’Italia che cambia è necessario allearsi con i nuovi vincitori.

Nonostante le sue origini aristocratiche, Tancredi sposa Angelica Sedàra, figlia di un borghese arricchito, scegliendo il progresso invece della tradizione. Opportunista ma carismatico, rappresenta la nobiltà che si piega al nuovo ordine per non scomparire.

Angelica Sedàra, figlia di Don Calogero Sedàra e moglie di Tancredi Falconeri.

Angelica Sedàra è la splendida e affascinante figlia di Don Calogero, il ricco sindaco borghese di Donnafugata. Con la sua bellezza travolgente, la sua educazione raffinata e il suo carisma, incarna l’ascesa della nuova classe sociale che sta sostituendo l’aristocrazia siciliana.

Ambiziosa e consapevole del proprio potere seduttivo, conquista Tancredi Falconeri, unendo simbolicamente il vecchio e il nuovo mondo. Angelica è il segno tangibile di un’epoca che cambia: il sangue blu si mescola con quello borghese, e il prestigio aristocratico si piega alla ricchezza del capitale.

Don Calogero Sedàra padre di Angelica e anche sindaco di Donnafugata.

Don Calogero Sedàra è il sindaco di Donnafugata e rappresenta l’emergente classe borghese che sta prendendo il posto dell’aristocrazia siciliana. Uomo pratico, astuto e privo di raffinatezza, ha accumulato ricchezze grazie alla speculazione e alla politica, incarnando il nuovo potere economico e sociale.

Pur essendo rozzo nei modi e distante dalle tradizioni nobiliari, la sua fortuna gli permette di inserirsi nei circoli aristocratici, soprattutto grazie al matrimonio strategico della figlia Angelica con Tancredi Falconeri. Don Calogero è il simbolo del cambiamento: il denaro ha ormai più valore del lignaggio.

Principali temi:

La Sicilia

L’immagine della Sicilia nel romanzo è quella di una terra arcaica, incapace di evolversi davvero. La modernità sembra sfiorarla senza modificarne profondamente le radici. I personaggi aristocratici e borghesi si muovono tra illusioni di progresso e un profondo fatalismo.

L’illusione del cambiamento

Il romanzo esplora il paradosso secondo cui, anche in un periodo di grandi trasformazioni politiche, le strutture di potere rimangono pressoché invariate. Tancredi rappresenta questa filosofia di adattamento, comprendendo che per sopravvivere bisogna sposare il nuovo corso degli eventi.

Il declino dell’aristocrazia

Il cuore del romanzo è il tramonto della nobiltà siciliana, destinata a cedere il passo alla nuova borghesia. Fabrizio Salina incarna questo declino con una consapevolezza malinconica, accettando il cambiamento come un destino ineluttabile.

Il contrasto tra bellezza e decadenza

L’estetica del romanzo è dominata da immagini di splendore e di decadenza: i fastosi palazzi aristocratici si sgretolano, i saloni illuminati nascondono il vuoto della vecchia nobiltà, e il lusso convive con la consapevolezza della fine imminente.

Stile narrativo

Lo stile del romanzo è elegante, evocativo e profondamente lirico. Le descrizioni della Sicilia, dei palazzi e delle feste sono vivide e suggestive, arricchite da una narrazione lenta e riflessiva.
Lampedusa usa un tono nostalgico, quasi rassegnato, ma con momenti di grande ironia, soprattutto nei dialoghi tra il principe e Tancredi. La sua prosa è colta e raffinata, ma accessibile, capace di trasportare il lettore in un’epoca ormai perduta.

Il Gattopardo: la conclusione

Il Gattopardo è un romanzo che lascia un segno profondo. Il lettore è immerso in una storia di grandezza e decadenza, di cambiamenti apparenti e immobilità interiore. La figura del principe Salina è di una straordinaria potenza emotiva: un uomo consapevole della fine del suo mondo, ma incapace di opporsi ad essa.

Un capolavoro della letteratura italiana, una storia intrisa di storia, politica e filosofia. La sua bellezza risiede nella capacità di raccontare il passato con uno sguardo lucido e senza illusioni, offrendo al lettore un ritratto indimenticabile di un’epoca in disfacimento.

Un libro, la cui lettura è consigliata a chiunque voglia comprendere il rapporto tra storia e società, tra progresso e conservazione, tra memoria e oblio.

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Giovanni
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