Articolo aggiornato giorno 20 Maggio 2024
Il pesce piccolo: Una storia di virus e segreti di Francesco Zambon, edito da Feltrinelli e pubblicato il 13 Maggio 2021. Composto da 192 pagine, disponibile in formato cartaceo e digitale.
Il pesce piccolo, Una storia di virus e segreti: la recensione
Il libro scritto da Francesco Zambon svela tutti i retroscena del piano pandemico italiano. Zambon medico specializzato in Sanità Pubblica ed Esperto di Epidemiologia che dal 2008 faceva parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “OMS” come funzionario dell’Ufficio Regionale per l’Europa con sede a Venezia, racconta la sua verità, gli errori e le coperture che hanno fatto del nostro paese “il grande malato”.
Febbraio 2020 a Venezia si festeggia come sempre il Carnevale più famoso al mondo, ma d’improvviso la manifestazione viene interrotta bruscamente e la gente presa dal panico corre verso i pochi vaporetti rimasti liberi. Francesco Zambon veneziano e Funzionario dell’OMS ha osservato tutto ciò che stava succedendo dalla sua finestra, subito contattato riceve l’incarico di coordinare le informazioni che arrivano dall’Italia e che possono essere utili al mondo: il Covid-19 non è più un virus esotico, fa il suo ingresso anche in Occidente.
Nessuno conosce questo virus che viene da lontano, ma una cosa è certa si propaga velocemente. Gli italiani disconosco che cosa sia il Covid-19 e non sanno come evitare il contagio, troppo presto per comprende che sarebbe diventata una delle pandemie più difficili da affrontare anche a livello economico.
Viene dichiarata l’Emergenza Sanitaria Nazionale, undici Comuni tra Lombardia e Veneto sono in quarantena e c’è già il primo morto ma contemporaneamente 50.000 bergamaschi si riuniscono nello stadio cittadino per la partita tra Atalanta e Valencia, i sindaci Sala e Gori ostentano ottimismo, il presidente americano Trump sostiene che il virus è una bufala dei democratici, una banale influenza che sparirà in fretta e furia.
Zambon che è un medico Specializzato in Sanità Pubblica ed Esperto di Epidemiologia e dal 2008 fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS come Funzionario dell’Ufficio Regionale per l’Europa con sede a Venezia, studia la presenza evidente del virus. Zambon già da prima aveva anticipato chi il virus presente nel nostro paese a febbraio sarebbe riuscito a prendere il sopravvento, infettando milioni di persone e mettendo in ginocchio da Nord a Sud l’Italia. I casi di Covid-19 infatti aumentavano di ore in ore in modo vertiginoso, ospedali in tilt a causa della mancanza di terapie intensive, soprattutto per i casi più gravi. Seguono settimane di lavoro forsennato, per provare a capire cosa stia accadendo nel nostro paese, perché tutti quei contagi, perché tutti quei morti. A Bergamo in silenzio sfila il corteo dei carri dell’esercito Italiano che portano le bare di migliaia di persone morte a causa del Coronavirus.
L’11 maggio finalmente le informazioni e le ricerche approdano ad un rapporto, che verrà approvato inizialmente dai vertici dell’OMS. Il rapporto potrebbe salvare tante vite, viene stampato per essere divulgato, ma qualcosa lo blocca il 13 maggio, viene ritirato. Perché? I vertici dell’OMS motivano il ritiro dicendo che il rapporto conteneva alcuni errori, ecco perché non è stato divulgato. In realtà lo studio di Zambon e il suo rapporto avrebbe rivelato una verità scomoda: il piano pandemico italiano non veniva aggiornato dal 2006, quindi era inadeguato ad affrontare il disastro che era visibile agli occhi del mondo intero. Nessuno doveva sapere ma Zambon solo contro tutti denuncia, e a marzo del 2021 decide di rassegnare le sue dimissioni licenziandosi.
Questa è una storia che ha fatto il giro del mondo, su cui le procure stanno indagando e che in queste pagine viene raccontata per intero per la prima volta.
Il ricercatore in una intervista rilasciata dirà: “nessuno sa quante vite sarebbero state risparmiate, ma tutti devono sapere quali sono state le omissioni, le coperture, che hanno reso il nostro paese così fragile.
Zambon è convinto che si potessero fare tante cose, mai fatte, come ad esempio: “le mascherine andavano stoccate, non donate, e bisognava formare il personale sanitario italiano”. Sarebbe bastato per salvare l’Italia dalla pandemia? “Certo che no, ma avrebbe potuto ridurre i danni, e non di poco, si sarebbero potute evitare 10.000 vittime (quasi un terzo delle 35.000 morti della prima ondata). Un problema non solo italiano, ma internazionale”.
Un libro-denuncia che mette a nudo la situazione che è presente all’interno del Sistema Sanitario Pubblico Italiano, fatto di amicizie e scambi politici, la cui tutela è volta solo ad interessi personali e non certo alla salvaguardia della vita umana. Il pesce piccolo, siamo noi, tutti gli Italiani che hanno vissuto e vivono ancora oggi le conseguenze scaturite dalla pandemia da Coronavirus.
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