Io mi libro di Alessandro Pagani

Articolo aggiornato giorno 21 Marzo 2024

Io mi libro dell’autore italiano Alessandro Pagani è un libro pubblicato nel 2018 dall’editore 96-rue de-La-Fontaine Editore nella collana Il lato inesplorato. Si compone di 78 pagine.

Io mi libro: la recensione

In Io mi libro di Alessandro Pagani già il titolo è da interpretare. Cosa significa “io mi libro?” se intendiamo il libro cartaceo come significato in questa frase? L’autore Alessandro Pagani invece, giocando con le parole come fa per tutto il volume, intende librarsi, cioè spiccare il volo.

Io mi libro è un po’ un modo per volare-come nel racconto finale-e un po’ un modo per giocare e divertirsi con le parole, i doppi sensi, gli aforismi, oltre 500 contenuti nel libro.

Io mi libro è un libro che, utilizzando parole, modi di dire, doppi sensi, strappa un sorriso e una risata attraverso frasi brevi ma in grado di colpire subito il lettore.

Io mi libro di Alessandro Pagani è diviso in più parti, a partire proprio dalle 500 “freddure” con momenti, situazioni che capitano a tutti noi e che qui, leggendole, sono capaci di farci ritrovare il gusto della risata. Si continua poi, per fare un esempio con “Dieci buone scuse per camuffare il cinquantesimo compleanno” e “I 10 ossimori più belli” e “15 piccoli indizi per una giornata no” e infine “Piccolo racconto onirico”.

Ma facciamo qualche esempio tratto da “Io mi libro” di Alessandro Pagani, tanto per capire lo stile del libro.
Si possono leggere freddure come “Quel baritono è troppo altezzoso: si dà un sacco d’arie” e ancora “Preferisci il Das o la creta? È un problema che non mi pongo” o “La donna più depressa che abbia conosciuto? Giudy Morale” e “Dov’è quel cavallo? È qui, no?”, insomma tantissime battute in cui a volte, come l’ultimo esempio, si gioca anche sulla scomposizione delle parole che, unite o meno, danno significati completamente differenti.

Nella parte dedicata agli ossimori più belli da citare “Grazie a Dio sono ateo” o “Sono un comico serio” mentre negli indizi per una giornata no “Suona la sveglia. Ma non è la tua” o “Ti volti, e accanto a te c’è Rosemary’s Baby”.

Io mi libro di Alessandro Pagani è anche un breve racconto finale in cui l’autore si sveglia e, come Kafka, si è tramutato in qualcosa di diverso. Non in un insetto, alla maniera di Kafka, ma in un uomo con le ali. Con la parola Ali l’autore da vita ad un racconto spassoso, tanto che la signora del piano di sopra lo scambia per Fausto LeAli e grazie alle ali riuscirà a vedere finalmente il mondo in maniera totalmente diversa, fino a svegliarsi nel suo letto, con la sensazione reale di aver volato, di essersi appunto librato nell’aria.

Io mi libro di Alessandro Pagani è un testo per ridere e far ridere, da regalarsi o da regalare, perché la risata fa sempre bene e il buonumore non dovrebbe mai passare di moda.

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