Articolo aggiornato giorno 21 Maggio 2024
Io sono del mio amato di Annick Emdin è un libro del 2020 pubblicato dall’editore Astoria per la collana Contemporanea. Ha 240 pagine, in ebook o cartaceo.
Io sono del mio amato: la recensione
Io sono del mio amato di Annick Emdin è un racconto tra passato e presente sulla storia degli ebrei, sulla religione, sulle scelte. Il passato, con cui inizia il libro, è quello di un paesino dell’Ucraina nel 1941, in piena seconda guerra mondiale. Si stanno celebrando nella sinagoga del paese le nozze tra due giovani, Chaim e Miryam e tutto il paese è in festa per loro. Mentre la cerimonia sta per finire, però, accade qualcosa di sconvolgente: Miryam viene colpita a morte da un proiettile, sparato da un soldato nazista.
Io sono del mio amato di Annick Emdin inizia così, con una strage perpetrata contro gli ebrei, mentre Chaim, sconvolto e incapace di comprendere, vede morire quella che doveva essere sua moglie, mentre viene portato fuori dall’amico Yeshua, scappando senza rendersi conto di dove stanno andando.
Solo al mattino, facendosi coraggio, i due ritornano al villaggio: ogni casa è deserta, molte sono state bruciate, non vi è più nessuno dei loro cari. Sono rimasti completamente soli. Questa è la storia straziante di Chaim, che in qualche modo riesce ad andare avanti nonostante questo terribile segreto e ad avere dei nipoti, non più in Ucraina ma a Gerusalemme, dove si rifugiarono molti ebrei alla fine della guerra, quelli che non erano stati sterminati dai nazisti durante l’Olocausto.
In Io sono del mio amato di Annick Emdin nonno Chaim si trova ad un certo punto costretto a raccontare la sua vicenda al nipote preferito, Levi. Siamo negli anni Novanta del Novecento ed entrambi vivono in una famiglia ebrea osservante, ma di recente Levi ha avuto un incontro che gli ha cambiato la vita. Quello con un soldatessa, Yael, che come accadde al nonno con Yeshua ha avuto un ruolo cruciale nella sua esistenza, infatti l’ha salvato da un attentato.
Lei però è molto diversa da Levi, è lontana dai precetti della religione come la concepiscono a casa sua, eppure Levi non riesce a dimenticarla. Da un lato quell’episodio gli fa sentire la necessità di difendere i suo Paese, dall’altra Levi non vuole rinunciare a Yael, anche se non sa quali potranno essere le conseguenze, per la comunità e la famiglia ultra ortodossa da cui proviene.
Io sono del mio amato alterna passato e presente, con le scelte di Chaim e di Levi, entrambi divisi tra religione e cuore, doveri e sentimenti.
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