La giostra dei criceti di Antonio Manzini

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Articolo aggiornato giorno 23 Giugno 2018

La giostra dei criceti dell’autore Antonio Manzini, pubblicato per la prima volta nel 2007, racconta una società in cui non esiste praticamente più la differenza tra bene e male, dove ogni cosa è portata all’eccesso e dove il “Mors tua vita mea” è applicato e pensato da tutti, anche dalle persone che non ti aspetteresti.

La Giostra dei Criceti: la trama

La trama racconta di due vicende apparentemente separate ma in realtà legate tra periferia e centro, da un lato con un colpo, una rapina in banca, dall’altro con un piano per “risolvere” il problema delle pensioni. Nel primo caso protagonisti sono Cencio, Renè, Franco, Cinese, malavitosi romani, che pianificano sì il colpo grosso alla banca ma che non riescono nel loro intento. Nel secondo caso invece protagonisti sono coloro che lavorano al Ministero del Tesoro, cercando di architettare un modo per lasciarsi finalmente alle spalle, dopo decenni, il problema non da poco delle pensioni.

la giostra dei criceti retro


Due vicende legate anzitutto dalla volontà di riuscire a dare una vera e propria svolta alla propria vita, non importa se sulla pelle degli altri, non importa se derubando i cittadini, non importa se portando via il denaro ai contribuenti. Ciò che accomuna i ladri della malavita e chi lavora al Ministero del Tesoro, in La giostra dei criceti è la voglia di arricchirsi, di fare finalmente la bella vita, fregandosene delle conseguenze e soprattutto delle ricadute che scelte e trame del genere potranno avere sulla popolazione.

Protagonista vera però è la società intera, in questo libro dove il bene sembra non esistere e dove ogni persona pare girare di continuo, come per l’appunto i criceti sulla ruota, per arrivare, per sfondare, per fare il colpo grosso, per non dover più lavorare.

La giostra dei criceti delinea una società malata, dove a fianco delle due vicende principali si trovano i giovani che, lontani ormai dal credere di avere un futuro e delle opportunità, covano astio e un forte risentimento, o i vecchi che tendono solamente ad arraffare i soldi della pensione senza preoccuparsi quasi di null’altro, neppure di chi li circonda. Cattiveria, volgarità, anche violenza si mescolano in questo romanzo e sono concetti noti a tutti, nessuno escluso.

Tutti alla ricerca di un modo per fare meno e avere tutto, tutti impegnati in un’arrampicata sociale che non ha mai fine. Pazienza per chi non ce la fa, per chi resta indietro, tanto non se ne preoccupa più nessuno, fino al finale che lascerà tutto com’è o riporterà un po’ di coscienza e di etica morale nella mente e nel cuore delle persone?

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Lara Zavatteri

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