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Articolo aggiornato giorno 14 Marzo 2024
La mafia mi rende nervoso è un libro di Isidoro Meli, edito da Sperling e Kupfer, disponibile in formato cartaceo e digitale. La mafia mi rende nervoso è un libro disponibile in formato ebook, kindle, audio e cartaceo.
Scheda libro
- Editore : Sperling & Kupfer (10 maggio 2016)
- Lingua : Italiano
- Copertina rigida : 208 pagine
- Peso articolo : 340 g
- Dimensioni : 15 x 2 x 22.5 cm
- Categoria: narrativa
La mafia mi rende nervoso: la recensione
Fingersi stupido per capire chi ha ucciso il padre e per fare dei “danni” all’interno dell’azienda. È la storia e il piano messo a punto da Tommaso, il protagonista di La mafia mi rende nervoso di Isidoro Meli, un ragazzo di Palermo cui la mafia ha ucciso il padre e che proprio la mafia decide di assumere come portapizzini. La storia, infarcita di parlata dialettale, è narrata da Vittorio Mazzola, colui che la mafia rende nervoso.
La storia pare una sorta di parodia, infatti il giovane Tommaso, che non è nato muto ma lo è diventato-o tutti lo credono-quando ha ritrovato il corpo senza vita del padre, decide di fare la parte dello scemo del villaggio per poter arrivare al cuore della mafia, per riuscire a scoprire chi ha fatto uccidere il padre e non solo.
L’assurdo sta nel fatto che Tommaso, lo stupido per finta, ha un fratello che nel quartiere viene visto come un eroe. Anzitutto parla, ma soprattutto spaccia ed è campione di Playstation e spacconate varie.
Nonostante queste “qualità” la mafia sceglie Tommaso per portare i pizzini in giro per la città, infatti l’incapacità di parlare di Tommaso va proprio a pennello per questo genere di incarico. Non è tutto. Tommaso, oltre che fingersi muto, fa credere a tutti anche di essere analfabeta, di non saper distinguere neppure il suo nome scritto.
Quale miglior portapizzini poteva trovare la mafia, se non uno così? Se anche, per curiosità, volesse leggere uno dei bigliettini, o anche più di uno, non può farlo perchè è incapace di leggere e non può parlarne con nessuno essendo muto. Muto, analfabeta e tonto, Tommaso fa la spola portando pizzini a preti, commercianti e chi più ne ha più ne metta, sempre attento a continuare la sua burla, alla quale peraltro credono tutti.
Nel frattempo inizia a guardarsi intorno, a capire come funziona la cosa, cerca di indagare e dare un volto e un nome all’assassino di suo padre, ma anche di fare andar male qualcosa all’ “azienda” che pare funzionare come una grande catena di montaggio, ma di cui lui, l’imbecille, sarà l’ingranaggio che fa andare a rotoli qualcosa.
Sullo sfondo de La mafia mi rende nervoso anche i guai del fratello di Tommaso, la fidanzata e un poliziotto che osserva personaggi e accadimenti da lontano, nell’attesa di fare la sua mossa, quando sarà il momento giusto.
Riuscirà Tommaso nel suo intento o verrà scoperto e il poliziotto quando e come sarà sui luoghi che ha visto solo da lontano?
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