[PDF] La Pelle dell'Orso di Matteo Righetto

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La Pelle dell’Orso: la recensione
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Articolo aggiornato giorno 24 Gennaio 2022

Nel 2013 Rosa TEA pubblica La Pelle dell’Orso, il terzo romanzo di Matteo Righetto, scrittore padovano classe ’72 che ha collaborato, fra gli altri, anche con Paolini scrivendo per lui spettacoli teatrali con un filo conduttore con i suoi romanzi: la montagna.

La Pelle dell’Orso: la recensione

Domenico è un tredicenne che vive in un piccolo paese dell’agordino, Colle Santa Lucia. Ha appena perso la madre e il padre Pietro, già naturalmente duro di carattere (anche perché non è originario del paese, ma questo Domenico lo scoprirà solo successivamente), si chiude ulteriormente in sé stesso, passando le serate al bar, e perdendo quasi ogni contatto col figlio.

Un giorno, al bar, Pietro apprende che nella valle si aggira un orso che sta facendo razzia di bestiame, terrorizza i locali e pare non abbia alcuna intenzione di andarsene. Pietro, in un momento forse di pazzia dettata dall’alcool, prorompe nella serata affermando che sarà lui a uccidere la bestia, e quando un compaesano lo deride davanti a tutti, insiste al punto che gli viene promessa una ricompensa di un milione di lire.

Inizia così un’avventura che porterà padre e figlio a riscoprirsi, in un lento ma inesorabile viaggio verso la realtà, che nel caso specifico ha le sembianze del Diàol, il Diavolo, come è stato ribattezzato l’orso, il tutto fino all’epilogo. Nota interessante è che la vicenda si inserisce nel contesto storico della tragedia del Vajont, quasi fosse una storia parallela, come mille altre ce ne sono state, del tutto surclassata dalla frana del monte Toc sulla diga ma così fondamentale invece per chi l’ha vissuta.

Un romanzo bellissimo, di veloce lettura, che riporta alla memoria Stern e i padri della narrativa di montagna, con quelle atmosfere che Righetto riesce a catturare e rendere benissimo, nella loro semplicità e maestosità.