Le cose che bruciano di Michele Serra

Articolo aggiornato giorno 21 Marzo 2024

Le cose che bruciano di Michele Serra è un libro pubblicato lo scorso mese di aprile per Feltrinelli nella collana I narratori. Si compone di 171 pagine ed è disponibili in formato cartaceo o ebook. L’autore è il giornalista, scrittore e autore televisivo Michele Serra.

Le cose che bruciano: la recensione

In Le cose che bruciano di Michele Serra c’è un po’ il sogno, la chimera di tanti che vivono in questi tempi troppo insicuri, troppo violenti, troppo veloci: ritirarsi dalla società, vivere a contatto con la natura, ritrovare un modo di vivere differente e, magari, cercare di ritrovare anche se stessi.

Qui lo fa il protagonista, Attilio Campi, ex politico che ha scelto di lasciare questo mestiere e fuggire, a 48 anni, sulle montagne, circondato dai boschi e dai colori e suoni della natura.

Tutto accade dopo la bocciatura di un suo progetto di legge quando Attilio, non solo arrabbiato per la faccenda ma anche sfiduciato, decide di cambiare radicalmente vita. Lascia ogni cosa, o quasi, per trasferirsi in un posto lontano, in montagna, dove non lo troverà nessuno, dove nessuno dei suoi ex colleghi lo rintraccerà, dove nessuno potrà ridirgli che ha buttato via la sua carriera.

In Le cose che bruciano è lo stesso Attilio a raccontare la sua storia, cos’è accaduto prima e cosa sta accadendo nel suo presente, fatto di lavori da portare a termine insieme ad alcune persone che popolano quell’angolo di montagna.
Sembra che dopo un anno, nel quale Attilio si è riappropriato di emozioni, sensazioni che credeva perdute, durante il quale ha avuto la sensazione di averla, come dice lui “scampata bella”, tutto proceda per il meglio, ma non è così.
Anche in quel remoto luogo gli echi del suo passato e di ciò che il protagonista vuole lasciarsi alle spalle lo raggiungono, sotto forma di oggetti.

Le cose che bruciano di Michele Serra sono allora tutte le cose che Attilio ritrova e non desidera e che perciò decide di bruciare: fotografie, documenti, libri, oggetti di ogni tipo. Allora liberarsene una volta per tutte per Attilio diventa l’idea illuminante che può farlo, secondo lui, sentire più libero, più leggero, finalmente senza più zavorre.
Ecco allora che il protagonista decide di progettare dei roghi in cui disfarsi di ciò che non vuole più ricordare, ma a questo punto capita l’impensabile. Anziché arrivare ad una sorta di catarsi grazie alle cose che bruciano, Attilio commette l’errore di bruciare le cose che non doveva bruciare, salvando invece le altre.

Una sorta di risvolto comico in cui s’inseriscono le figure femminili del microcosmo di Attilio, la vicina bulgara, una sorella e una moglie assente perché sempre in viaggio, lontana dalla montagna di Attilio.

Riuscirà l’ex politico, nonostante tutto, a trovare, finalmente, un po’ dell’agognata pace?

Le cose che bruciano di Michele Serra riflette i nostri tempi, la necessità di evadere, di ritrovare un modo diverso di vivere e di stare con noi stessi e con gli altri. Forse non proprio isolandosi del tutto come Attilio, ma cercando un luogo in cui la frenesia di ogni giorno lasci il posto alla melodia del vento tra gli alberi.

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