Articolo aggiornato giorno 23 Maggio 2024
Le mie prigioni è un testo autobiografico di Silvio Pellico. Le mie prigioni è un romanzo edito Mauna Kea edizione, curato da Giampietro De Angelis, pubblicato a febbraio 2020.
Le mie prigioni: la recensione
Le mie prigioni descrive l’esperienza di vita dell’autore durante il periodo di prigionia sua e del suo amico Piero Maroncelli. Il romanzo si articola in un arco di tempo che va dal 13 Ottobre 1820 al 17 Settembre 1830 giorno in cui viene scarcerato.
Nell’ autobiografia Silvio racconta il suo arresto a Milano avvenuto presso la casa del Conte Luigi Porro dove lui lavorava come segretario ed educatore. Il libro inizia citando: Venerdì 13 Ottobre 1820 giorno in cui venne arrestato e condotto nelle carceri di Santa Margherita con l’accusa di Carboneria. Di lì a breve fu arrestato anche l’amico Maroncelli accusato anch’esso di essere un carbonaro. Silvio fu portato nella prigione dei Piombi a Venezia, successivamente trasferito nelle carceri dello Spielberg a causa della condanna a morte commutata poi in carcere duro. Pur provato dalla malattia Silvio affronta per 10 anni il carcere duro senza mai provare odio nei confronti del carceriere dello Spielberg.
Da questo momento Silvio decide di abbracciare la fede cristiana. In essa Pellico trova una forza nuova, lo spirito e la tranquillità che le servono per affrontare le difficolta della prigionia.
Il 17 Settembre 1830 liberato, viene accompagnato al confine tra la Lombardia e il Piemonte. Dopo 10 anni finalmente rivedere la sua “dolce Italia”. Si ammala viene accudito da un commissario austriaco e dal suo attendente. Guarito viene accompagnato sulle rive del Ticino. Ecco come Silvio descrive il congedo finale “Il pover’uomo gridò ancora: – Guten Morgen! Gute Reise! Leben Sie wohl! Le ultime parole che udii Silvio.
Le mie prigioni fu scritto dopo che l’autore uscì dal carcere. Il romanzo definito: libro di memorie divenne popolare in tutta l’Europa dell’ottocento. Nel 1968 comparve in tv come sceneggiato televisivo diretto da Sandro Bolchi.
Le mie prigioni è un invito da parte di Silvio ad amare non odiare nessun uomo. Egli ama la sua patria, ma non odia nessun’altra nazione. Pellico testimonia al mondo una straordinaria accettazione cristiana della propria sorte e delle proprie sofferenze attraverso la fede. Cristo l’unica medicina di Salvezza.
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