Articolo aggiornato giorno 23 Maggio 2024
L’enigma della camera 622 è un libro scritto da Joel Dicker edito da La nave di Teseo e pubblicato l’11 giugno del 2020.
Il romanzo si presenta come un intricatissimo giallo-thriller. Un Hotel tra le Alpi svizzere Palace de Verbier, una festa, un omicidio, la camera 622 in cui viene ritrovato il cadavere, alibi ed enigmi, gelosie e rancori, vendette ed un mistero da risolvere per scoprire il colpevole.
L’enigma della camera 622: la recensione
Un fine settimana di dicembre. Il 16 dicembre del 2003 in un lussuoso Hotel il Palace de Verbier immerso tra le Alpi svizzere, si sta svolgendo la festa annuale di una importante banca d’affari di Ginevra (Banca Ebezner), in cui verrà eletto il nuovo presidente. Ma nella notte della elezione, un omicidio nella camera 622 del citato hotel scuote la tranquilla vita degli ospiti e sconvolge l’intero mondo finanziario svizzero.
La polizia indaga ma purtroppo non riesce a risalire al colpevole, ogni sospettato possiede un alibi, quindi si decide di cancellare dalla memoria il delitto per riprendere il prima possibile la normalità. Dopo quindici anni uno scrittore (ignaro di ciò che era avvenuto in quel luogo), sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno in pace, ma cede al fascino di una donna avvenente e curiosa: Scarlett, sola anche lei che lo spinge a indagare per sapere cosa sia veramente successo, nella stanza 622 del Palace de Verbier.
In principio fu Lo scrittore (in seguito si rivelerà essere proprio Dicker), decide di fuggire da Ginevra città natale, piena di ricordi dolorosi che le causano il blocco dello scrittore. Il Palace de Verbier diventa per lo scrittore un rifugio di pace e solitudine, in cui insieme alla vicina di stanza Scarlett si troverà ad indagare su un caso che avvenne quindici anni prima. Saranno Scarlett e lo Scrittore partendo da pochi indizi a disposizione, a scoprire una volta per tutte la verità sull’assassino e a svelare l’enigma della camera 622.
L’enigma della camera 622 di Joel Dicker. Dicker in questo suo capolavoro sale sul palcoscenico e si pone come protagonista del proprio libro. L’atto non è una scelta di egocentrismo o autocelebrazione di se stesso, ma vuole essere un omaggio al celebre l’amico e suo editore Bernad de Fallois, venuto a mancare due anni fa, a cui ha dedicato il romanzo.
L’identità della vittima resta anonima al lettore per la maggior parte del romanzo. Quindi nel giallo bisognerà cercare di riconoscere non solo l’assassino, ma anche la vittima.
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