Lettere da Auschwitz di Karen Taïeb

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Articolo aggiornato giorno 16 Maggio 2024

Lettere da Auschwitz. Storie ritrovate nella corrispondenza inedita dal lager a cura di Karen Taïeb è un libro edito quest’anno da UTET con 268 pagine illustrate. Cartaceo oppure ebook.

Lettere da Auschwitz: la recensione

Lettere da Auschwitz pdf copertina


Karen Taïeb, responsabile del Memoriale della Shoah ha tolto dall’oblio dell’Olocausto 22 persone. Attraverso ricerche nell’archivio inedito del Memoriale, è stato infatti possibile rintracciare molte lettere partite dal campo di concentramento di Auschwitz verso le famiglie dei deportati che ancora vivevano in Europa. Pare incredibile eppure un servizio di posta esisteva davvero, nello specifico tra ebrei francesi e chi ancora era a casa, anche se fu organizzato anche per ebrei provenienti da altri Paesi e inoltre autorizzava le risposte agli ebrei del campo.

Tra cartoline e lettere, Karen Taïeb ne “Lettere da Auschwitz. Storie ritrovate nella corrispondenza inedita dal lager” ha così ricostruito la vita di 22 persone, grazie ai loro scritti mentre erano prigionieri ad Auschwitz.

La cosa incredibile è pensare che esistesse davvero un servizio di posta del genere, ma perché era stato istituito? Come si evince da certe cartoline, uno dei motivi era sicuramente far credere a chi era ancora “fuori” che nel campo non si veniva trattati male, che le condizioni di vita non erano quelle terrificanti della realtà. Cartoline che i nazisti facevano scrivere agli ebrei, sotto costrizione, un po’ come quando costringevano i detenuti a posare per i filmini che poi diffondevano, in cui i prigionieri apparivano in buona salute, occupati in svariate occupazioni, insomma tutto il contrario di ciò che invece era la verità, sconcertante, dei campi di sterminio.

Lettere da Auschwitz. Storie ritrovate nella corrispondenza inedita dal lager a cura di Karen Taïeb, come detto, raccoglie corrispondenza che veniva spedita ad un indirizzo, forse anche questo un tentativo da parte dei nazisti di scovare altri ebrei rimasti nascosti e quindi riuscire a trovarli seguendo gli indirizzi della posta inviata. Forse per evitare di mettere in pericolo la propria famiglia, i propri cari, i detenuti utilizzavano linguaggi a volte misteriosi, inviando la posta ad indirizzi differenti da dove vivevano i loro congiunti.

Se però queste cartoline appaiono strane e forzate, accanto a queste si trovano lettere clandestine, miracolosamente uscite dal campo e che raccontano senza mezzi termini l’inferno di Auschwitz. Così, attraverso un lavoro minuzioso, questa corrispondenza ha permesso alla curatrice del libro Karen Taïeb di farci conoscere 22 di quelle persone, 22 persone sfuggite grazie a questo libro all’oblio, all’essere solo un numero. 22 persone con una voce, quella che fanno sentire nelle lettere, paure, sentimenti, 22 persone la cui esistenza, le cui sofferenze e le cui speranze rivivono ne “Lettere da Auschwitz. Storie ritrovate nella corrispondenza inedita dal lager”.

Un piccolo pezzo di puzzle ricostruito, che vale la pena di conoscere.

Giovanni
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