Nosferatu di Paolo D’Onofrio

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Articolo aggiornato giorno 20 Febbraio 2025

Nosferatu è il vampiro per eccellenza. Protagonista di un film uscito recentemente nelle sale, si può leggere la sua storia in questa graphic novel che ripercorre la vicenda del conte Orlok e la scia di terrore che si lascia dietro le spalle. Pur attingendo al Dracula di Bram Stoker, Nosferatu è diverso per alcuni motivi. Prima di tutto, fa molta più paura del conte Vlad, e già quello non lasciava indifferenti.

Nosferatu: la recensione

Come detto si tratta di un fumetto di Paolo D’Onofrio pubblicato nel 2021 da NPE che ripercorre quasi scena dopo scena il film del 1922 del regista Murnau. Il film degli anni Venti è considerato ancora oggi un capolavoro del cinema muto ed il film del 2024 ne è il remake. Il libro grazie alla trasposizione in forma di fumetto racconta il film del 1922 e introduce il lettore nel mondo del terrore di Nosferatu.

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Non è Dracula

Come detto il film del 1922 è ispirato al libro Dracula di Bram Stoker. Pur essendoci molte affinità, ci sono anche differenze notevoli. Nosferatu, o il conte Orlok, abita come Vlad l’Impalatore in Transilvania. Come questi brama di arrivare lontano dalla sua terra, ma mentre Vlad desidera arrivare in Inghilterra la meta di Orlok è la Germania. Se in Dracula l’avvocato arrivato fin lì ci mette del tempo per comprendere quale essere mostruoso ha davanti, lo stesso personaggio in Nosferatu comprende invece subito che ha a che fare con un essere mostruoso.

La mostruosità del vampiro

Un’altra differenza. In Dracula il conte è raffinato, cortese, perfino alla moda. Nosferatu è grottesco, animalesco, ripugnante, insomma un vero e proprio mostro. La sola apparizione di Nosferatu incute vero e proprio terrore, un terrore che si ritrova tra le pagine del fumetto di Paolo D’Onofrio. Dracula è più sofisticato, Orlok è malvagità allo stato puro.

Non è una storia romantica

Un’altra differenza è che a differenza di Dracula non c’è nella trama una storia d’amore. In Dracula di Stoker il vampiro voleva ritrovare la moglie, reincarnata in una giovane secoli dopo. Invece in Nosferatu, nel film e nel fumetto di Paolo D’Onofrio non c’è nulla di tutto questo, il conte Orlok è sì legato ad una giovane, ma solamente perché vuole farne la sua vittima. Insomma in Nosferatu la protagonista, Ellen, non è la Mina che riconosce in Dracula il marito che credeva perso in battaglia contro i turchi. È solo una povera ragazza segnata da un destino crudele e spaventoso.

Un’affinità tra Mina e Ellen

Pur essendo, come detto, molto diverso il rapporto tra le donne e i rispettivi vampiri, una cosa le accomuna. Alla fine di Dracula, Mina, pur avendo riconosciuto il marito nel vampiro, capisce che solo lei può ucciderlo e dargli la pace e sarà proprio Mina a dire addio a Dracula e decapitarlo. Così Ellen, ad un certo punto, si rende conto che solo lei può liberare il mondo dal mostro di Nosferatu, così come Mina prende la decisione di ucciderlo. Ma a differenza di Mina questa decisione le costerà la vita, anche se con lei morirà anche il mostro.

Nosferatu di Paolo D’Onofrio: conclusioni

Essendo una graphic novel, ovviamente lo consiglio a chi ama questo genere. Poi, ovviamente, a tutti coloro che leggono il genere horror e che sono appassionati di storie di vampiri. Sarà anche un modo per riscoprire il film degli anni Venti grazie alle tavole illustrate. Inoltre all’inizio del libro si trova anche un’introduzione sulla storia dei vampiri, narrando anche di Dracula e Nosferatu, passando per libri e arrivando fino ai film, le serie tv che ne hanno fatto i protagonisti. Nosferatu nel film e in questo libro è non solo terrore ma ferocia allo stato puro, un mostro privo di qualsiasi sentimento, che brama solo il sangue delle sue vittime.

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Giovanni

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