Il parrucchiere di Auschwitz di Eric Paradisi

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Articolo aggiornato giorno 10 Marzo 2016

Chi l’avrebbe mai detto che il talento professionale di Maurizio gli sarebbe tornato utile anche in un luogo infernale come il campo di concentramento di Auschwitz? Lo racconta in questo libro l’autore Eric Paradisi, mentre procedono via via nella storia le vicende di due amori lontani nel tempo ma simili per alcune affinità.

È inverno e a narrare la vicenda di Maurizio è una donna, Flor, che racconta al suo amato ciò che accadde ad un’altra coppia, nel periodo della seconda guerra mondiale. Il lettore viene così trasportato a quel tempo, quando Roma era occupata dai nazisti e i protagonisti erano per l’appunto Maurizio, parrucchiere all’interno del ghetto ebraico e una donna, Alba, colei che lui ama.

Alba però fa una vita difficile, pericolosa. Per contrastare le misure e le torture inflitte dai tedeschi e cercare di fare qualcosa di concreto contro il nemico, si è unita alla Resistenza, di fatto rischiando ogni giorno la vita. Anche Maurizio conosce fino in fondo l’orrore del ghetto, ma la loro storia d’amore, pur sbocciata tra tante difficoltà e brutture, nel momento storico forse più buio del Novecento, resiste e continua, unica cosa bella tra tanti orrori quotidiani. Maurizio e Alba sperano, ma un giorno qualcosa cambia tutto.

Sorpresi insieme dai fascisti, lei viene incarcerata, lui mandato subito nel campo di concentramento di Auschwitz. Qui, nel luogo più simile all’inferno, progettato da uomini senza scrupoli per uccidere i loro simili, Maurizio comprende che deve trovare un modo per cavarsela. Sarà la sua maestria come parrucchiere, quella che ha usato molte volte per tagliare i capelli ad Alba, a farlo sopravvivere al campo.

Flor racconta la storia incredibile di suo nonno mentre la neve seguita a cadere, mentre l’uomo che ama ascolta, rendendosi conto di come la storia del nonno e di Alba per certi versi sia simile alla sua storia d’amore, come certe cose ritornino sempre, anche a distanza di anni, come tutto sembra ripetersi anche a generazioni di distanza.

Un bel libro che da un lato narra l’amore, dall’altro di come l’istinto di sopravvivenza dell’uomo a volte sia stato la chiave per farlo sopravvivere anche alla peggiore delle esperienze, come quella vissuta da tutti coloro che furono deportati nei campi di concentramento. In questo caso l’abilità di Maurizio gli è tornata utile, ma anche il ricordo, seppur doloroso, del grande amore vissuto quando ancora poteva respirare aria di libertà. Da leggere e regalare, magari anche per Natale.
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Lara Zavatteri

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