Articolo aggiornato giorno 15 Giugno 2024
Senzanima è la cruda serie cartonata a colori ideata da Luca Enoch e Stefano Vietti, per dare corpo alla fase adolescenziale di Ian Aranhill, ovvero Dragonero. Uscito col primo volume nel novembre del 2017, al momento della stesura di questa recensione la serie si è arricchita di altri tre capitoli: Fame, uscito a circa un anno di distanza dal primo volume, Buio (Giugno 2019) e Giungla (Novembre 2019).
Senzanima: la recensione
Ian è entrato in età adolescenziale e come tutti gli adolescenti (o quasi) si sente il cuore ribollire di ardore e desiderio di avventura. La sua natura ribelle lo porta ben presto a un duro litigio in famiglia e alla conseguente fuga senza una meta, ma con il solo desiderio di dimenticare la vecchia vita e trovare una nuova strada.
I casi della vita lo porteranno a entrare nei Senzanima, un sanguinario gruppo di mercenari comandato da Grivo Senzanima, un Ritornante (ovvero un essere morto ma che per motivi inspiegabili è poi tornato in vita), privo di scrupoli che si attornia di feccia di pari livello. A cominciare da il Carogna, il braccio destro di Grivo, un uomo che pensa solo a salvare la pelle e fare bottino, ma sul quale in combattimento Ian impara di poter fare affidamento in maniera totale e incondizionata.
Nel gruppo Ian sarà costretto a fare da testimone (talvolta da diretto esecutore) a pratiche terribili, ma imparerà anche il cameratismo e che i compagni non si lasciano mai indietro, in nessun caso.
Il volume proposto da Bonelli è a dir poco sontuoso: grande formato, tavole a colori (e che colori!!!), stile del tutto libero senza margini a fare da vincolo o confine, grafica estremamente cruda e accattivante. Insomma, la serie può soddisfare anche i palati più raffinati.
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