Teutoburgo di Valerio Massimo Manfredi racconta di una battaglia, quella che per l’appunto si svolse a Teutburgo, ma non solo una battaglia fra eserciti avversi. Si tratta anche di una battaglia diversa, combattuta tra due fratelli di sangue diventati loro malgrado nemici.
Teutoburgo: la trama
Valerio Massimo Manfredi racconta ancora una volta la grande Storia in maniera avvincente, dopo aver narrato le gesta di Ulisse, di Alessandro il Grande e le battaglie dei greci, raccontando la storia che parte da due bambini, Armin e Wulf.
Tutto accade anni prima della battaglia di Teutoburgo, quando i due non sono che due fanciulli, nati e cresciuti nella Foresta Nera dei Germani, popolazione barbara vera spina nel fianco dei romani. Da sempre questi ultimi tentano di sottomettere i barbari, senza tuttavia riuscirci e quella zona, tra la Foresta Nera, i fiumi Reno e Elba, li spaventa nonostante la loro grandezza.
Quale miglior modo per cercare di piegare i Germani, se non rapire due principi? Proprio questo accade in un giorno qualsiasi ai fratelli Armin e Wulf, che vedono giungere l’esrecito romano e che vengono fatti prigionieri. Non subiscono torture, non vengono uccisi ne maltrattati. L’intento è sradicarli dalla loro terra d’origine e farne dei generali romani, in modo che proprio dei principi di sangue reale si oppongano al popolo che li ha visti nascere. Padre dei due ragazzi è il re Sigmer, che a sua volta custodisce il segreto della sua amicizia con il generale romano Druso.
Giunti a Roma, Armin e Wulf devono innanzitutto dimenticare, rinascere come due persone diverse. Viene loro assegnato un alto nome, Armin diviene Arminio e Wulf Flavus, devono imparare una lingua differente dalla loro, comportamenti, abitudini ed infine addestrarsi per diventare perfetti generali in vista della grande battaglia di Teutoburgo, quella battaglia che secondo i romani avrebbe spezzato la resistenza dei Germani.
Non tutto però è come sembra. Pur essendo di fatto diventati due romani, i fratelli sono diversi. Mentre Flavus è fedele a Roma, Arminio ad un certo punto ricorda, sente il legame con la sua terra d’origine e fa una scelta: fuggire per tornare dove era stato rapito, fuggire per essere di nuovo se stesso tra la sua vera gente.
Teutoburgo diviene così lo scontro epico fra due eserciti, che sarà ricordato per la sconfitta subita dai romani ma anche lo scontro fra due fratelli, che si ritroveranno entrambi a combattere sul campo di battaglia, ma su versanti opposti. Come si risolverà il loro conflitto? Per Flavus vincerà la lealtà nei confronti di Roma, o il richiamo delle sue origini, come è accaduto ad Arminio?
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