[PDF] Tutto è in Frantumi e Danza di Brera e Nesi

Articolo aggiornato giorno 22 Giugno 2018

Guido Maria Brera (finanziere classe 1969) e Edoardo Nesi (imprenditore classe 1964) firmano assieme questo Tutto è in Frantumi e Danza (Edizioni La Nave di Teseo, 2017), che porta in sé la citazione di una canzone dei Doors.

Tutto è in frantumi e danza: la trama

Tutto è in Frantumi e Danza è un volume introspettivo, divulgativo, sulla crisi economica che dai primi anni 2000 (la storia ne colloca l’inizio nel 2008 con l’esplosione della bolla speculativa e il crollo della Lehman Brothers), invade e devasta l’intero Pianeta. Fino ai primi anni del 2000 l’Italia (ma l’Occidente tutto), era in preda a una sorta di delirio di onnipotenza, pervaso da un’indistruttibile fiducia nel futuro dettata da una crescita economica apparentemente senza freni che migliorava le condizioni di vita di tutti noi da quasi cinquant’anni, ovvero dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale. L’Italia, in questa nova corsa all’oro, si era ritagliata un ruolo di primissimo piano, con le sue PMI (Piccole e Medie Imprese), spesso a conduzione familiare e comunque quasi sempre di impostazione artigianale, che avevano saputo rinnovarsi ed evolversi fino a creare un mercato di miliardi di dollari.

Brera, giovane finanziere laureando in Economia e Commercio, aveva trovato nella City londinese non solo la sua Eldorado, ma soprattutto il luogo dove realizzare l’utopia di un Mondo migliore tramite un Mercato equo e in continua crescita. Nesi, erede di un’attività manifatturiera fondata dal nonno, stava realizzando i più segreti sogni marxisti di perfetta comunione fra lavoratore e azienda, in un tutt’uno che sembrava poter garantire benessere e sviluppo quasi all’infinito.

Poi qualche cosa cambiò.

Il libro è di assoluto interesse, scritto in una sorta di botta e risposta fra Brera e Nesi, che propongono due visioni nuove e per nulla scontate dell’inizio della crisi e delle sue prospettive (dato che a tutt’oggi ancora ne stiamo vivendo strascichi più o meno disastrosi). D’altronde il libro nasce da una sorta di spettacolo organizzato da Elisabetta Sgarbi alla Milanesiana.

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