Chi l’ha detto che, citando un celebre romanzo “Non è un paese per vecchi”? L’Italia al contrario è proprio un paese per vecchi, ma non per questo si tratta di persone che ormai si sentono finite. Nel libro Vecchi, folli e ribelli. Il piacere della vita nella terza età Giampaolo Pansa racconta proprio questo, la terza età vista come possibilità e non come anticamera della morte. Gli anziani contano nella società, eppure parlare di questa età pare un vero e proprio tabù.
Vecchi, folli e ribelli: la trama
Gli anziani contano quando si tratta di votare, basti pensare che il loro numero è in continuo aumento, quando i figli hanno bisogno di qualcuno cui parcheggiare i nipoti, ma poi sono invisibili agli occhi del mondo. Eppure gli anziani hanno ancora molto da dare e, soprattutto, da vivere.
Giampaolo Pansa ne Vecchi, folli e ribelli parla di questo argomento identificando se stesso nella figura di Mario, giornalista in pensione e scrittore, sposato con una donna un po’ più giovane di lui. Anni prima si sono incontrati in treno e non si sono più lasciati, non hanno avuto figli e un giorno iniziano a raccontarsi i loro amori passati.
Pansa non tace nemmeno l’amore e il sesso degli anziani, visti dalla società come un qualcosa di strano, di cui non parlare, ma che esistono e che fanno parte del mondo di chi ha raggiunto la terza o la quarta età. Lo scrittore si chiede anche perché ancora esiste differenza tra uomini e donne quando si tratta di trovare un partner più giovane, con uomini che cercando di accalappiare signorine che potrebbero essere le loro nipoti o quasi, con nessun commento da parte della società e donne mature che sempre di più cercano quelli che vengono definiti “toy boy”, ragazzi giovani, ovviamente con tutta una serie di commenti proprio perché in questo caso sono le donne a cercare un compagno più giovane.
Il libro esplora la terza età parlando della forza degli anziani, della voglia di vivere, di scoprire, di fare, ma senza tralasciare problemi e paure, come la solitudine che riguarda moltissime persone anche in Italia, la paura della povertà, di essere rapinati ed altro ancora. Gli anziani che cercano di fermare il tempo che passa, ad esempio fasciandosi in abiti vistosi o con creme “prodigiose” per le donne.
Insomma ne Vecchi, folli e ribelli e in generale la terza età non sarà rose e fiori, ma chi ci è arrivato, come racconta Pansa, ha ancora sogni e speranze, non è una creatura inutile, tutt’altro e può e deve vivere anche in modo “folle e ribelle”, richiamando il titolo del libro.
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