You di Caroline Kepnes

Articolo aggiornato giorno 26 Marzo 2024

You (nella versione italiana Tu) è il primo romanzo dell’americana Caroline Kepnes, da cui è stata tratta una serie televisiva e che ha avuto un seguito nel romanzo Hidden bodies. La Kepnes oltre ad essere scrittrice  è anche sceneggiatrice  televisiva e ha lavorato come giornalista esperta della cultura pop.

You: la trama

“Se lavori in una libreria impari subito che la maggior parte della gente si sente in colpa per essere quel che è.”

Protagonista del libro è Joe Goldberg, che lavora nella libreria del signor Mooney, ama i libri più delle persone e dal suo bancone osserva le tipologie di clienti che entrano nel suo negozio giudicandole dalle corsie in cui si aggirano, attribuendo ad esse pregi o difetti a seconda dai libri che comprano. Ed è così che si imbatte in lei, Guinevere Beck, studentessa e scrittrice a tempo perso che viene da Nantucket, un isola del Massachusetts. E da questo incontro casuale con un semplice  scambio di battute, nasce l’ossessione di Joe.

Perchè Joe non è un ragazzo come tutti, no, Joe è uno stalker a tratti psicopatico,  forse ciò è dovuto alla sua difficile infanzia e adolescenza, a cui viene lievemente accennato, e da cui lo ha salvato il signor Mooney prendendosene cura togliendolo dalla strada. Non si sa.

Quello che sappiamo è che per lui è molto facile entrare nella vita della ragazza poichè Beck non fa un passo senza documentare tutto sui social in cui adora apparire raccontando e mostrando ogni aspetto della sua vita. Facile quindi risalire al suo indirizzo e appostarsi di fronte alle sue finestre (rigorosamente prive di tende) e  osservarla nell’intimità della sua casa.

Facilissimo scoprirne gusti, abitudini, desideri, e una volta avvicinata diventare un perfetto ascoltatore che la comprende come nessuno mai , che la conosce meglio di tutti (anche il suo essere una bugiarda patologica) e la ricopre di attenzioni. Che è quello poi che lei va cercando. Tutto questo ovviamente avrà un prezzo.

Tutto il libro è scritto in seconda persona singolare, è come un monologo del protagonista rivolto sempre all’oggetto del suo desiderio ossessivo, le parla in continuazione. Non ha grossi colpi di scena anzi, a tratti è un pochino noioso perchè si perde in inutili particolari ed è un peccato perchè poteva essere un punto di vista interessante su un male che affligge i nostri tempi.

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